![La serata finisce male, lo sconcerto di Conti e i Duran Duran: quindi, Sanremo...](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/14/1739491016-azublxh3m42zrfiivwxc-ansa.jpeg?_=1739491016)
- Le bimbe di Amadeus lamentano il fatto che io sia troppo duro con lui. Ma qui lo affermo e qui lo confermo: il suo baraccone manca tanto quanto una lectio magistralis di Elly Schlein sulla circolarità lineare.
- Simone Cristicchi fa una rivelazione clamorosa, a suo modo. Spiega che il brano, universalmente riconosciuto come il migliore di questo Festival, era stato scartato da Amadeus qualche anno fa. Capito? Un testo così profondo silurato per fare spazio a Rosa Chemical. Meriterebbe l'arresto.
- Di più: Cristicchi aggiunge che è contento che Ama abbia scartato il suo pezzo visto che nei suoi Festival si sarebbe "sentito a disagio". Cioè? Che vuoi dire? Che quel caravanserraglio guidato da Fiorello avrebbe messo in imbarazzo pure i La Sad? Ovviamente il giornalista pur di non affondare il colpo su Sua Santità Amadeus invece di chiedergli banalmente "perché" cambia discorso. Mah.
- Il riassunto perfetto del livello medio di questo Sanremo? Lo fa La Stampa: "Sedicenti campioni espongono il loro dissing con l'intonazione". Sempre che azzecchino le note, aggiungiamo noi.
- Sempre Mattioli, sempre La Stampa: "Il problema è che la percentuale di brani potabili è più o meno quella che fa Italia Viva alle elezioni, e di Giorgia purtroppo ce n'è soltanto una". Già, ma non che in passato sia andata molto meglio. Vi ricordate che abbiamo rischiato di fare vincere Geolier-napulé?
- L'uomo più potente d'Italia in questo momento? È il regista di Sanremo. Se vuole può scatenare l'inferno come il Gladiatore. "Al mio ordine inquadrate Vannacci" e sai che inferno. Ti prego, fallo, anche solo di sfuggita: così domani ci divertiamo un mondo.
- Quest'anno le polemiche si alimentano solo fuori dall'Ariston. Carlo Conti che accusa i giornalisti di essersi coalizzati, anno scorso, contro Geolier. E Carlo Conti che dà una lezione di garantismo a tutti i colleghi manettari che avrebbero voluto impedire a Fedez di cantare per via di certe intercettazioni scomode. Per il resto, nulla. Hanno pagato Selvaggia Lucarelli inutilmente.
- Pronti via. Conti ci abbia in gloria.
- Ah quindi a Sanremo a volte si ascolta anche della buona musica. Edoardo Bennato ci dimostra che i testi contano, ma la melodia anche. Voglio dire: sono il primo a ritenere splendido il brano di Simone Cristicchi, ma se l'avesse fatta mettere in musica per bene e magari intonare da altri...
- Semplice, elegante, bella. Miriam Leone.
- Clara dopo Miriam Leone. Volete morto mezzo Paese di sesso maschile? Però non si capisce cosa abbia Clara sui fianchi: sembrano le maniglie della Champions League. Canzone che non lascerà alcun segno. Voto: 4.
- Elettra Lamborghini fa la finta spaventata cinguettando "ho pauraaaaa", e Carlo Conti sconcertato la prende per i fondelli. Dieci punti. A lui.
- Brunori Sas. Il testo sta poco sotto quello di Cristicchi, la musica decisamente più in su. L'interpretazione anche. Non una voce indimenticabile, ma neppure Fedez style. Forse non sta simpatico alla Sala Stampa altrimenti lo avrebbero pompato di più in questi giorni. Vedremo. Voto: 7.
- Katia Follesa simpatica nello stacchetto auto-ironico sul suo peso forma. "Non devolverò il cachet in beneficenza". Funziona molto meglio quando improvvisa che con le battute preparate. Comunque metà del risultato, non proprio eccelso, è merito di Conti che sa fare da spalla ad un comico in diretta senza apparire disperato.
- Sarah Toscano. Sentirsi Annalisa senza esserlo. Bocciata, per ora. La giovane età gioca a suo favore. Voto: 4.
- Qualcuno dalla regia mi fa notare che da "Vita spericolata" di Vasco Rossi siamo passati a canzoni su mamme con l'Alzheimer e figli appena nati. "Che noia", è la sintesi. Vero, però Vasco a quel Sanremo finì penultimo.
- L'esperto di Sanremo ha 11 anni e sta sul palco molto meglio di Elettra Lamborghini. Stacchetto super: bravo Conti, bravo lui. Ha presentato Massimo Ranieri con la voce giusta, con i tempi corretti, senza sbagliare: a dimostrazione, cari Malgioglio&co, che non serve essere dei geni per riuscirci. Questo Sanremo l'hanno vinto i bambini. E Samuele Parodi deve prestissimo avere un programma: chiamate la Meloni e la Vigilanza Rai.
- Altro che il prossimo Festival, il bambino deve condurre già questo: Carlo Conti sei il passato, lascia Sanremo e cedigli le redini.
- Massimo Ranieri lo hanno infilato in gara solo per ricordare al popolo bue che per cantare bisogna studiare e conoscere la tecnica, non basta affidarsi alla tecnologia. Ha ragione da vendere quando invita i ragazzi ad "abbandonare le macchine" e a cantare, cantare, cantare. "Io sono passato dalla balere al San Carlo, senza le balere forse non avrei messo piede alla Fenice, forse non avrei meritato di metterci piede, forse non sarei stato capace di affrontare le prove artistiche della mia vita. Se qualcosa l’ho imparata lo devo a quella gavetta. Il mio autotune sono stati i matrimoni, le feste di piazza". Chapeau. Voto: 8 per l'esempio.
- Un tecnico si impappina al montaggio del microfono, Conti ringrazia gli operatori dietro le quinte ma il gran capo del service, senza sapere di essere inquadrato, declama maledizioni in diretta tv nazionale contro quel poveraccio che si stava attardando sul palco. Domani dovrà confessarsi due volte, minimo. Magia.
- Noemi. Non è detto canti meglio di Clara, lasciamo il giudizio agli esperti di note e intonazioni. Ma almeno ha una voce particolare, riconoscibile, diversa. Originale. Però non sfonda, mi sa. È un po' come la carbonara con la pancetta: si può fare, ma non è guanciale. Voto: 6,5.
- Olly, come Rkomi. Ho paura che lo ricorderemo solo perché Wikipedia non dimentica. Non comprendo la standing ovation dell'Ariston ma potrei sbagliare io... Quindi alzo il voto e dico 6.
- Se scrivo che i Duran Duran potevano andare meglio, rischio la morte? Simon Le Bon ha vagamente l'espressione di chi è qui solo per la fattura di fine esibizione.
- Victoria dei Maneskin senza i Maneskin. Se fanno altre tre serate riescono a portarli tutti sul palco. Sono come l'acconto e il saldo dell'Iva, arrivano a rate.
- Almeno non c'è lo stacchetto di Poltronesofà.
- Victoria potrebbe tranquillamente suonare a casaccio, tanto cosa vuoi che si senta?
- Ma che poracciata è il premio di Sanremo ai Duran Duran senza la scatola?
- Ho appena scoperto che a Sanremo è nato il “Premio Queer” destinato "all’artista che più si saprà distinguere per il suo impegno a favore della comunità Lgbt+, sul palco o fuori". Gli è andata male: se il Festival continua così mi sa che non sapranno a chi consegnarlo. Che goduria.
- Ma esattamente Elettra Lamborghini che è venuta a fare?
- Coma Cose. Tutta la mia solidarietà alla truccatrice della cantante: ci avrà messo 4 giorni e 4 notti per disegnare quegli occhi. Oh, fate come volete: non sarà un capolavoro, non otterà il 'favore della critica', ma il pubblico balla. E questo conta. Voto: 7.
- Modà. Kekko ha rubato la cravatta a Rosa Chemical e la camicia al vecchio Achille Lauro. Ha mescolato il tutto e li ha imbrattati con l'evidenziatore fucsia. Un tantino incerto nell'esibizione, peccato. Voto: 6.
- È tornato Tony Effe agghindato da Tony Effe, ma Califano direbbe che non funziona lo stesso. Che noia. Che barba. "Damme 'na mano sinnò me moro" non se po' proprio sentì. Voto: 5.
- Ora che ci penso: ma Victoria è venuta davvero solo per quella micro apparizione?
- Sfido metà dei concorrenti di oggi, tra 60 anni, a cantare come Iva Zanicchi si sta esibendo ora. Signori miei: 85 anni.
- "Il premio alla carriera? Meglio da viva che da morta"; "È rincoglionito"; "E chi è il direttore artistico, tuo nonno?"; "Ma i fiori me li dai? Mettili sotto le ascelle". Potevano farle fare anche la comica al posto di Katia Follesa.
- Elettra Lamborghini è sconcertantemente inutile.
- Irama. Indossa una tutina fatta di perle, difficilmente descrivibile a parole. Pare un Power Rangers glitterato. Non avrei voluto scriverlo, ma sono stato costretto: "Canzone migliorata rispetto alla prima esibizione". Mah.
- Il saluto alla Amerigo Vespucci è la cosa più nazionalista che ci sia. La marchetta del capitano al ministro Crosetto, pure. Per fortuna non hanno invitato Francamente col suo Inno d'Italia "non inclusivo" altrimenti le prendeva un coccolone.
- Prima l'accoppiata Leone-Clara. Ora Irama-Gabbani. A ogni sesso (esclusi non binari, LGBT, queer, no gender e asessuat*) il suo bel vedere.
- Gabbani è come il vino: se lo tieni lì, poi migliora. Non sarà Occidentali's Karma, ma ha un suo perché. Voto: 6,5.
- Il maschione di Elettra Lamborghini avrebbe voluto sotterrarsi. E noi con lui.
- Nella sfida tra Frassica e Follesa, fatta la somma finale delle gag, lui batte lei 10 a 4.
- Il test sull'uomo ideale andava eliminato. Tagliato. Abolito. Che orrore. Qualcuno arresti l'autore che ha ideato una cretinata così infantile: ma non è che s'è infilato da qualche parte Amadeus a fare da suggeritore? Sta forse cercando di boicottare gli ascolti di Carlo Conti? Perché questo passaggio ricorda tremendamente i Festival che ci siamo lasciati alle spalle. Il peggior finale di sempre, credo. Una orripilante gag conclusiva con annesso predicozzo anti violenza sulle donne. Stava filando tutto liscio: Carlo, perché?
- Noooooo, vi prego nooooooooooooo. La "gag" con le co-conduttrici in pigiama quando questo Festival finisce un'ora prima di quello di Amadeus è veramente fuori tempo, fuori, luogo, imbarazzante. Perché, Carletto, perché?
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