"Si va per vie legali". Monica Setta e l'imitazione al Gialappashow: cosa sta succedendo

Tra deriva social e tutela del marchio: l'annuncio della giornalista sulla parodia di Giulia Vecchio

"Si va per vie legali". Monica Setta e l'imitazione al Gialappashow: cosa sta succedendo
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Si va per vie legali. Questo l’annuncio di Monica Setta ai microfoni del Corriere della Sera in relazione all’imitazione proposta dalla comica Giulia Vecchio nella nuova edizione di "Gialappashow". La giornalista, volto Rai con "Storie di donne al bivio", ha sì assicurato di non essersela presa per l’emulazione, ma allo stesso tempo ha evidenziato di aver chiesto ai propri legali di scrivere a Tv8 “per evitare la deriva social e tutelare il marchio Rai di ‘Storie di donne al bivio’”.

Il motivo? La giornalista è netta: l’indicizzazione online alla ricerca di Monica Setta porta direttamente alla parodia e non a lei, generando così “confusione in chi legge”. Ma nessuna messa in discussione della satira: “Ormai lo sport nazionale è fare la mia imitazione e mi fa anche piacere perché è un omaggio al successo di 'Storie di donne al bivio'. Non ho mai pensato di bloccare la Gialappa, anche se le centinaia di messaggi che mi arrivano parlano di bodyshaming. La satira fa il suo mestiere, dà fastidio e mi sta bene”.

Setta ha assicurato di non essersi offesa, dunque, le vie legali hanno altre spiegazioni: “Ho 60 anni e se avessi voluto mi sarei potuta rifare come tante colleghe, ma sono contraria alla chirurgia plastica e alle rappresentazioni difformi dalla realtà oggettiva”. La parodia di Giulia Vecchio è diventata virale fin da subito: nella sua imitazione, l’attrice – con una forte dose caricaturale – propone la giornalista mentre intervista donne sconosciute ma spacciate per famose, a cui fa domande indelicate a base di sesso e morte.

“Storie di donne al bivio” è invece diventato “Robba de donne”.

A proposito dell’imitazione, la Setta aveva già pubblicato un post su X: "A scatola chiusa ringrazio Gialappashow e Giulia Vecchio per l'omaggio a me e a Storie di donne al bivio".

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