"La tv quando è leggera svolge un ruolo sociale". Pier Silvio Berlusconi sul trash

L'amministratore delegato di Mediaset è tornato a parlare del "trash televisivo" nel suo contributo editoriale al "Libro dei fatti 2023" dell'AdnKronos in uscita il 21 ottobre

"La tv quando è leggera svolge un ruolo sociale". Pier Silvio Berlusconi sul trash
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Il rinnovamento che Mediaset ha voluto apportare alle sue trasmissioni nel segno dell'informazione continua a fare discutere la rete. Per mesi si è parlato del cosiddetto "trash televisivo" e dell'aria di cambiamento, che si respira da tempo sui canali del Biscione, che non può e non deve essere letta in chiave negativa. "Mai come in questo 2023 stampa e web si sono riempite di polemiche sul cosiddetto 'trash televisivo', un’espressione che a me non piace per niente. Spesso infatti è una facile scorciatoia per denigrare la televisione leggera e spensierata che se fatta bene sa essere autenticamente popolare", ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi nel suo contributo editoriale al "Libro dei Fatti 2023" dell'agenzia di stampa AdnKronos, che uscirà il 21 ottobre.

La televisione commerciale oggi

L'amministratore delegato di Mediaset è tornato sull'argomento per offrire una chiave di lettura attuale di ciò che è stata la televisione commerciale e ciò che rappresenta oggi: "La nostra televisione, la televisione commerciale, è un mezzo di intrattenimento e di informazione. Fa compagnia, diverte e informa gli italiani in ogni ora della giornata. Noi siamo stati i primi a offrire questo mix così vario e vivace al pubblico. E il risultato riconosciuto da tutti è che la nascita delle tv indipendenti ha contribuito alla modernizzazione dei costumi".

Mediaset nel segno dell'innovazione

Grazie a Mediaset sul piccolo schermo sono arrivati programmi fuori dagli schemi ("Dirompenti, cito solo per dare un’idea 'Drive In' di Antonio Ricci"), innovazione nel mondo dell'informazione giornalistica ("Il TG5, una proposta che ha portato freschezza, libertà e un nuovo modo di raccontare le notizie") e i reality, primo tra tutti il Grande Fratello ("Cento giorni davanti alle telecamere per ragazze e ragazzi sconosciuti che mai erano entrati in uno studio tv"). Ed è chiaro che, quando si parla di innovazione, la polemica è sempre dietro l'angolo, ma l'impegno di Mediaset rimane uno: "Continuare a modernizzare, provarci, uscire dal consueto".

La visione della tv del futuro di Pier Silvio Berlusconi è chiara: "Dobbiamo riuscire a rappresentare la realtà e la società in ogni loro aspetto e con tutte le loro evoluzioni, che ci piacciano o meno". Tutto senza mai perdere di vista i valori e i principi: "Certo, noi dobbiamo creare le condizioni perché non si arrivi mai alla mancanza di rispetto. Sia chiaro, non abbiamo pregiudizi: non ci scandalizzano le figure estrose, i confronti anche spigolosi, le battute irriverenti, ma mai si deve arrivare alla mancanza di rispetto sia tra i partecipanti di un programma sia verso il pubblico".

"Fare il possibile per evitare eccessi"

Per l'amministratore delegato di Mediaset chi per "snobismo" parla di 'trash televisivo' si riferisce "unicamente a singoli momenti infelici, tv fatta bene o fatta male", ma è chiaro che "lasciando libertà a chi ha il compito di creare contenuti sempre caldi e sempre vivi, può capitare di andare oltre". L'obiettivo di Mediaset, dunque, è "fare tutto il possibile per evitare eccessi".

E la chiusura di Pier Silvio Berlusconi nel suo intervento editoriale spegne ogni polemica: "Gli eccessi fortunatamente rappresentano una quota minima rispetto a una televisione di grande qualità e ricchezza come quella che va in onda 24 ore al giorno su decine e decine di canali italiani, pubblici e privati. La tv popolare anche quando è leggera e divertente piace al pubblico, piace a me e svolge anche un importante ruolo sociale".

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