Consob ricorre alla maniere forti per capire che cosa stia accadendo nel cantiere Unipol-Fonsai. Mentre i fondi iniziano a prendere posizione per il timore di perdere insieme allo strappo del titolo importanti punti di performance, la Commissione guidata da Giuseppe Vegas avrebbe «strigliato» broker e istituzionali per ottenere un dettaglio degli ordini effettuati. Le due banche d’affari tradizionalmente più attive sul titolo sono Merrill Lynch, che alcune indiscrezioni continuano a indicare a un passo dal 2% di Fonsai, e Goldman Sachs. Di certo, la situazione in Borsa resta frenetica: Fonsai ha chiuso in rialzo del 10,65% a 1,18 euro tra scambi intensi (5,4% del capitale), Premafin del 5,2% e Milano Assicurazioni del 2,78%. Nuovo strappo anche per Unipol (+6,97%) tra scambi di volumi in deciso aumento. Gli ordini cosiddetti «direzionali» non sembrano essere stati ingenti, ma il nodo è capire chi sia il mandante degli acquisti e se si possa identificare un’unica regia.
Nelle scorse settimane si era fatta avanti la francese Axa, che continua a essere interessata a crescere in Italia. L’obiettivo del potenziale raid, secondo voci, potrebbe essere quello di accumulare posizioni fino a raggiungere la minoranza di blocco (25-30%) e farla poi valere in assemblea straordinaria. Un grimaldello con cui il compratore potrebbe costringere l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, ad accettare uno «scambio»: il pacchetto Fonsai per la controllata Milano, l’unica compagnia in salute dell’ex galassia Ligresti. In alternativa, la battaglia in assemblea potrebbe servire per ottenere il lancio di un’Opa da Unipol, già reclamata da più parti a gran voce.
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