Uomini narcotizzati e rapinati, la Mantide ora vuole risarcire

Tiziana Morandi offre soldi a una delle vittime dei suoi raggiri E spunta un'altra adescatrice: sonnifero ai maschi, poi i furti

Uomini narcotizzati e rapinati, la Mantide ora vuole risarcire
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Il processo a Tiziana Morandi, la cosiddetta «mantide» della Brianza, arriva a Milano per il secondo grado. Ieri nella prima udienza davanti alla Terza sezione della Corte d'appello la 49enne condannata a 16 anni e cinque mesi di reclusione in primo grado dal Tribunale di Monza ha fatto sapere attraverso il proprio difensore che intende risarcire una delle vittime dei suoi raggiri.

Solo uno degli uomini caduti nella rete dell'imputata, che si trova tuttora in carcere dopo esserci finita nel luglio del 2022, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo. Secondo l'accusa Tiziana Morandi ha agganciato sui social, con foto di sé molto poco veritiere, nove uomini tra i 27 e gli 83 anni. Li avrebbe poi raggirati, narcotizzati con le benzodiazepine e poi rapinati dei beni che avevano con sé. In udienza davanti ai giudici d'Appello (Gazzaniga-Lai-Gargiulo), dove era presente la stessa imputata, il legale della 49enne, l'avvocato Angelo Leone, ha chiesto un rinvio del processo proprio perché è in corso «un'interlocuzione» con la legale di parte civile, l'avvocato Barbara Giulivi, che assiste il più giovane degli uomini irretiti. Il Tribunale ha disposto nello scorso processo un risarcimento a favore del ragazzo, ma ha stabilito che venga quantificato con un procedimento civile a parte e non ha stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva.

Per questo motivo la vittima potrebbe accettare un risarcimento diretto, anche non corposo, offerto dall'imputata. La difesa potrebbe sperare in uno sconto di pena sulla base di questa mossa. E potrebbe puntare inoltre a un cosiddetto concordato in appello, ossia un patteggiamento in questa fase del processo. Un'ulteriore scelta difensiva potrebbe essere quella di chiedere una perizia psichiatrica, ipotizzando disturbi della personalità di Morandi. Perizia che però non è stata concessa in primo grado. Il sostituto pg Maria Pia Gualtieri non si è opposto alla richiesta di rinvio e il dibattimento riprenderà il 10 dicembre. La donna di Roncello, in Brianza, risponde di una ventina di capi di imputazione. Le accuse sono di rapina, incapacità procurata e lesioni. Secondo le indagini dei carabinieri coordinate dai pm Carlo Cinque e Marco Santini, la donna contattava le vittime, per lo più anziani, su Facebook. Dava loro appuntamento con il pretesto di offrire un massaggio, metteva i sedativi nei loro drink riducendoli «in stato di incoscienza» e li derubava di orologi, contanti e carte di credito. Per la Procura, alcune vittime hanno anche rischiato di morire. Uno degli uomini ad esempio aveva avuto un incidente in macchina, dopo essere stato drogato.

Sempre in Brianza, a Cornate d'Adda, un'altra donna è accusata di reati commessi con una modalità molto simile a quella di Tiziana Morandi. Lindys Perez Felip, 40enne cubana con passaporto boliviano, si presentava agli uomini sulle chat di incontri, poi li stordiva con il sonnifero e infine li derubava. È accusata di cinque episodi ed è stata arrestata nel gennaio del 2024.

Ora ha patteggiato 5 anni di reclusione nel processo abbreviato davanti al gup di Monza. Uno degli adescati venne portato in ospedale con l'elisoccorso in codice rosso e si riprese solo dopo alcuni giorni. La 40enne si trova a San Vittore come Morandi.

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