Boston - La notizia è di quelle cui non siamo abituati: la ricerca scientifica italiana, le sue competenze e le sue scoperte, per una volta arrivano prima dell’America e osano addirittura "sfidare" il gigante a stelle e strisce. Tutto ciò si verifica a Boston , nel cuore dell’innovazione made in Usa, dove ha aperto i battenti la Biocell Center Corporation. Il primo centro d’America - quattrocento metri quadrati su un unico piano - in cui raccogliere e crioconservare le staminali prelevate da liquido amniotico è un prodotto del made in Italy. E' bene ricordare che si tratta di staminali amniotiche prelevate durante l’amniocentesi, tecnica che non comporta alcuna variazione del metodo consueto di effettuazione dell’esame diagnostico e pertanto è eseguibile senza rischi, né particolari complicazioni, da ogni ginecologo.
Il governatore del Massachusetts Deval Patrick, governatore del Massachusetts, la settimana scorsa ha tagliato il nastro della Biocell: "Questo progetto può rappresentare per il mondo scientifico un'opportunità irripetibile. Mi congratulo vivamente con l'Italia per la sua partecipazione allo sviluppo del settore biotecnologico con il Massachussets. Siamo davvero felici che Biocell Center abbia deciso di aprire qua il suo quartier generale, un gruppo di pionieri che rende il Massachusetts leader globale nella ricerca delle cellule staminali". A ricambiare il saluto del governatore americano, un video del governatore lombardo, Roberto Formigoni :"E' con vivo piacere che esprimo il saluto di Regione Lombardia - dice Roberto Formigoni - a tutta la comunità scientifica internazionale: è un onore poter presentare a Boston le strategie di un'azienda lombarda che ha deciso di aprire una filiale negli Stati Uniti d'America, sviluppando la propria attività in una delle capitali dell'innovazione”
Quarant’anni di studi Il professor Giuseppe Simoni, direttore scientifico della Biocell Center, già docente di Genetica all’Università di Milano, dal 1969 si dedica alle ricerche sulle cellule amniotiche. "Per anni e anni – racconta il professore – ho visto e studiato da vicino il liquido amniotico. Possiamo dire che ho speso una vita a cercare di sapere di tutto e di più su questo tipo di materiale fetale. Per ovvie esigenze, occupandomi di diagnosi prenatale ero "costretto" a conservare parte del liquido amniotico utilizzato per le amniocentesi, in caso si presentasse la necessità di ripetere l’esame. E quindi diciamo che mi capitava di scongelare i campioni di liquido, per poi ricongelarli di nuovo. Finché mi resi conto che dopo tali passaggi le loro caratteristiche non variavano minimamente. Da lì l’illuminazione: perché non conservarli in azoto liquido e, in caso di necessità utilizzarli di nuovo?". Oggi quell’intuizione, dopo aver ottenuto riconoscimenti scientifici nazionali e internazionali e aver trovato applicazione pratica nei laboratori italiani di Biocell Center, può vantare il primato anche in America. "Ed è proprio dagli Stati Uniti - sottolinea Simoni - che ci è stato chiesto, sia per esigenze di carattere scientifico, che di mercato, di aprire una nostra struttura".
La prima realtà oltreoceano La Biocell Corporation è la prima realtà Oltreoceano in cui sarà possibile crioconservare le cellule staminali prelevate da liquido amniotico di tutte quelle mamme che, per altri motivi, hanno deciso di sottoporsi all’amniocentesi.
"Soltanto 3 cc di liquido amniotico che solitamente vengono eliminati - prosegue Simoni - per stipulare un’assicurazione sulla vita dei nostri figli e non solo. Tali cellule, infatti possono essere utilizzate sia dal legittimo "proprietario" ma anche dai suoi familiari, a seconda del grado di compatibilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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