Valerio Massimo Manfredi: «Faccio il giudice della storia»

Valerio Massimo Manfredi è un archeologo con la toga. Nella terza edizione del suo programma Impero. Indagine sulla storia (La7, da domani alle 21.10) lo scrittore-autore-saggista non sarà solo un conduttore alle prese con la storia, ma vestirà i panni del giudice. Ogni tema sarà affrontato da diversi punti di vista, raccogliendo testimonianze dell' «accusa» e della «difesa», per arrivare a una conclusione. «Questa volta - racconta - La presenza del conduttore è molto forte. Poi la struttura è più dinamica, con riflessioni critiche, testimonianze e documenti a favore o contro determinate tesi. Mettiamo la storia sotto processo, anche se non esistono soluzioni semplici per problemi complessi. Non cerco misteri, né voglio fare sensazionalismo o divulgazione. Ho rispetto per il telespettatore, faccio comunicazione della cultura». I temi saranno, infatti, molto impegnativi. La Sindone ad esempio, con la questione insoluta del suo essere vera o no. «Il primo obiettivo è far capire che non si tratta di un dibattito tra religione e scienza. A discuterne ci saranno il matematico Piergiorgio Odifreddi e Barbara Frale, storica e ricercatrice che da anni studia la Sindone, dandone interpretazioni nuove. Si evidenzia che si parla pur sempre di un oggetto, non di una manifestazione diretta di Dio. Il punto di arrivo è che il problema resta aperto».
Si parlerà anche di Ulisse cercando di capire se l'Odissea è una storia vera: «Attraverseremo venti secoli - dice ancora lo storico - ci addentreremo nei versi e nella storia. Le scelte del personaggio Ulisse sono quelle dei poeti che l'hanno raccontato nel tempo, del vero Ulisse non resta niente: in ogni tempo è stato un simbolo adatto a essere raccontato ai suoi contemporanei».

Alcune puntate saranno dedicate alla storia recente, come quella sulla bomba atomica. «Concluderemo che neppure la scienza può essere imparziale. Uno scienziato che costruisce uno strumento che sa poter portare morte e distruzione sui civili, ha la responsabilità di quel che poi succederà».

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