Il rilancio della Galleria entra nella «fase b». Quella, per intenderci, partita nel 2007 con la revisione (al rialzo) dei contratti di affitto di locali e boutique mano a mano che vanno in scadenza e che ha permesso a Palazzo Marino di mettere a bilancio per il 2010 un incasso di 10,5 milioni di euro. Quasi tre e mezzo in più rispetto a tre anni fa, e l’assessore al Demanio Gianni Verga fa presente che «siamo ancora a metà dei rinnovi». Per i negozi e bar che hanno già dovuto aggiornare i canoni si è passati da 1,3 a 4 milioni di euro - il triplo - versati alle casse dell’amministrazione. Quando scadranno tutte le vecchie convenzioni, l’Ottagono sarà ancora di più una «gallina» dalle uova d’oro per il Comune, che per il momento non vuole ancora impegnarsi nell’ipotesi di creare una Fondazione per la Galleria, ma lascia aperte anche altre ipotesi, proseguire con la gestione diretta o affidarla in concessione. Per ora dunque si pensa a risolvere il problema più urgente, quello di rimettere a lustro la pavimentazione storica. È il primo tema all’ordine del giorno di quel comitato di coordinamento per la Galleria costituito ieri in Comune e presieduto proprio da Verga. Al tavolo gli assessori Giacomo Beretta, Bruno Simini, Maurizio Cadeo e Giovanni Terzi. Da parte di tutti c’è la volontà di far partire al più presto i lavori, al massimo entro settembre. I costi sono lievitati da 1,6 a quasi due milioni di euro e dal momento che non ci sono sponsor all’orizzonte il Comune ha deciso di sostenere la spesa e aprire a breve la gara per assegnare i lavori. Se arriveranno privati generosi in corso d’opera, si provvederà con gli atti necessari per accettare il finanziamento. Via libera ai dehors omogenei già dall’autunno, e dall’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo è arrivata la richiesta ieri di valutare nel progetto di restauro la possibilità di inserire serpentine per riscaldare la Galleria d’inverno. Un sistema di fili elettrici sul modello di quelli che scaldano il prato di San Siro. «È un vecchio progetto dell’amministrazione - spiega Cadeo - ma non se ne è mai fatto nulla. Oggi abbiamo l’occasione straordinaria dei lavori di restauro: adesso o mai più. È il caso di valutare se sia opportuno sfruttarla per rendere la Galleria ancora di più il “salotto” dei milanesi».
I tecnici faranno uno studio di fattibilità e il 21 maggio daranno il responso al comitato che tornerà a riunirsi. Anche sui tempi del cantiere, che potrebbero comprimersi da 9 a sei mesi lavorando su tre turni. La questione sarà affrontata domani con l’Unione del commercio.
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