L’impegno del governo a favore dei cristiani perseguitati

Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha ricevuto l'arcivescovo siriano Jacques Mourad che nel 2015 fu rapito dal Daesh

L’impegno del governo a favore dei cristiani perseguitati
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Questa mattina Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri e braccio destro di Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi monsignor Jacques Mourad, arcivescovo della diocesi di Homs, Hama e Nebek in Siria. Il presule siro-cattolico è stato accompagnato in piazza Colonna da una delegazione italiana di Aiuto Alla Chiesa Che Soffre, la fondazione pontificia riconosciuta tale nel 2011 e che dal 1947 è impegnata nel sostegno alle comunità cristiane perseguitate.

Il dramma dei cristiani mediorientali e centroafricani

Al centro dell'incontro tra monsignor Mourad e Mantovano - richiesto da ACS Italia - c'è stata la situazione dei cristiani siriani che dallo scoppio della guerra civile nel 2011 ha subìto un brusco peggioramento. Secondo i dati di Assyrian Democratic Organization (Ado), in un decennio i cristiani sarebbero passati dall'essere l'8-10% della popolazione siriana al 3% del 2021. Purtroppo è un esodo che sembra destinato a non conoscere un freno. Per ACS ad oggi sarebbero rimasti tra 300.000 e 500.000 cristiani nella Repubblica araba. La condizione dei cristiani mediorientali sta particolarmente a cuore al sottosegretario Mantovano che fino alla nomina istituzionale ha ricoperto il ruolo di presidente della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Lo scorso 22 giugno Mantovano ha partecipato come relatore alla presentazione, aperta da un videomessaggio della premier Meloni, della XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo della Fondazione. A Palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, l'intervento di Mantovano ha sottolineato come "l'aggressione sferrara ai danni di pacifiche comunità religiose locali determina una forte ptressione su queste e induce una significativa parte di esse a tentare la carta dell'emigrazione".

Le conseguenze della violenza del jihadismo radicale sono "l'impoverimento delle aree da cui avviene questa migrazione", lo "sfruttamento dei traffici umani" e "le tragedie che avvengono ogni giorno nelle acque del Mediterraneo". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha rivendicato in quell'occasione l'impegno che si è preso il governo con il nuovo piano Mattei a far andare di pari passo il sostegno allo sviluppo del Centrafrica con la richiesta del rispetto dei diritti. L'obiettivo, ha detto Mantovano, è quello di "ridurre le condizioni di gravi disagio accentuate che spingono parte della popolazione centroafrica alle migrazioni".

L'arcivescovo torturato

Monsignor Mourad, l'arcivescovo che oggi si è recato a Palazzo Chigi, ha alle sue spalle una storia drammatica. Il 21 maggio del 2015 venne rapito insieme ad un suo collaboratore dai jihadisti nel monastero di Mar Elian, nei pressi della città di Al-Qaryatayn. Rimase per cinque mesi nelle mani dei miliziani che cercarono di convertirlo all'Islam con le minacce, anche puntandogli un coltello alla gola e frustandolo. Riuscì a scappare su una motocicletta grazie all'aiuto di un amico mussulmano.

Nel 2023 è stato eletto dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri arcivescovo di Homs dei Siri. Nomina approvata da Papa Francesco. Amico e co-fondatore della comunità di Mar Mouse con padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita romano rapito il 29 luglio 2013 in Siria e di cui si ignora ancora oggi la sorte.

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