"Non ha avuto altre crisi, è senza febbre". Notte tranquilla per Papa Francesco

Dopo l'improvviso peggioramento di ieri, Papa Francesco ha vissuto una nottata tranquilla: come sta il pontefice e l'attesa per il bollettino delle prossime ore. "Crisi non ha coinvolto altri organi"

"Non ha avuto altre crisi, è senza febbre". Notte tranquilla per Papa Francesco
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Sono sicuramente più confortanti le primissime notizie sulle condizioni di salute di Papa Francesco dopo la crisi respiratoria di ieri. "La notte è trascorsa tranquilla, il Papa sta riposando", ha fatto sapere la sala stampa della Santa Sede intorno alle ore 8.30. Tra oggi e domani (serviranno 24-48 ore), sapremo quanto sarà stato grave il broncospasmo di ieri e se avrà lasciato strascichi sul processo di guarigione. Poco dopo le ore 11 un'altra buona notizia dalle fonti vaticane: il pontefice non ha avuto altre crisi dopo quella di ieri, ha preso il caffè e letto i quotidiani. In ogni caso, visto gli accadimenti delle ultime ore, viene specificato che "il quadro clinico resta complesso" ma che il broncospasmo responsabile del vomito "rientra comunque in una crisi respiratoria e non ha coinvolto altri organi". La Santa Sede ha successivamente comunicato che anche domani sarà inviato dal Papa il testo scritto ull'Angelus.

Cosa è successo dopo il malore

Tornando a quanto accaduto dopo le ore 14 di venerdì 28 febbraio, pur nella criticità della crisi isolata di broncospasmo il pontefice "è rimasto sempre vigile e orientato collaborando alle manovre terapeutiche". Sicuramente, però, l'avvenimento di ieri ha un po' spento l'entusiasmo per i piccoli ma significativi miglioramenti che Papa Francesco stava compiendo quotidianamente. La prognosi, oggi e probabilmente per altri giorni, continuerà quindi a essere riservata. Prima di ques'ultimo avvenimento, la situazione più critica si era vissuta praticamente una settimana prima quando il pontefice aveva sofferto a lungo per un soffocamento dovuto all'asma: in quel caso si era reso necessario l'intervento di alcune trasfusioni di sangue e soprattutto l'ossigeno ad alti flussi per consentirgli di respirare normalmente.

Quanto è grave la crisi di ieri

Intervistato dal Giornale, ha chiarito il quadro clinico e spiegato quanto accaduto nelle ultime ore al Papa il professor Giorgio Luraschi del Centro diagnostico italiano. Nelle persone anziane che hanno una polmonite bilaterale è più frequente che si verifichino "crisi di dispnea, in particolar modo se, come Papa Francesco, soffrono di asma. Le crisi asmatiche si possono verificare nel momento in cui c'è un'infezione respiratoria in corso, banalmente anche con una bronchite". La cosa peggiore è stato il vomito perché si è verificata una polmonite chiamata "ab ingestis" che si verifica quando il cibo penetra nelle vie aeree. "Questo complicherebbe il quadro polmonare. Tuttavia Bergoglio è stato immediatamente broncoaspirato e questo potrebbe scongiurare complicazioni", ha sottolineato l'esperto.

Visto il peggioramento del quadro clinico, è difficile che il pontefice possa recitare l'Angelus a voce come è suo desiderio da ormai un paio di settimane: molto più probabile che si vada in direzione del testo scritto. Ieri sera la respirazione di Bergoglio è avvenuta per mezzo di una mascherina naso-bocca, ovvero una "ventilazione meccanica invasiva" ma non è intubato.

"Siamo sconcertati"

Non nasconde la sua preoccupazione il cardinale Enrico Feroci, ex direttore della Caritas di Roma. "La notizia di una nuova crisi respiratoria ci ha lasciato un po' sconcertati. Siamo sempre in preghiera con il Santo Padre, una preghiera di accompagnamento per quello che sta vivendo e per come il Signore sta chiedendo a lui di vivere questo momento. Ogni sera preghiamo il rosario in piazza San Pietro per lui. È un momento di comunione, di preghiera e di vicinanza al Papa", ha spiegato a Repubblica.

La valutazione su reni e cuore

Per Papa Francesco "certamente la crisi isolata di broncospasmo non ci voleva": lo ha dichiarato all'AdnKronos il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali), che spiega

come siano decisive le prossime ore 48 ore per capire esattamente quali possano essere le eventuali complicanze dovute all'evento "ovvero se possa aver compromesso altri organi e apparati quali rene e cuore".

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