"Sono figlie di Dio": l'apertura del Papa alle trans

Nell'intervista rilasciata a Vida Nueva, Papa Francesco ha ricordato la prima visita in Vaticano di una delegazione di transessuali

"Sono figlie di Dio": l'apertura del Papa alle trans
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Nuova apertura del Papa all'universo Lgbtq nel corso di un'intervista rilasciata a Vida Nueva. Il Santo Padre, che in questi giorni sta completando un viaggio in Portogallo, ha voluto mandare un messaggio forte alla comunità cattolica, ricordando quando un gruppo di transessuali gli ha fatto visita in Vaticano. "Se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio, come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio", ha detto il Pontefice.

Papa Francesco sta partecipando alle Giornate mondiali per la gioventù di Lisbona e ha avuto modo di affrontare diversi temi, compresi i rapporti interpersonali. L'amore, spiega il Santo Padre, deve essere "concreto", "di chi si sporca le mani". Così ha detto parlando a braccio durante l'incontro con i rappresentanti di alcuni centri di assistenza e carità di Lisbona: Centro Paroquial da Serafina, Casa Famiglia Ajuda de Berco e Associazione Acreditar. E parlando con i presenti ha chiesto: "Quando do la mano a una persona, a un emarginato, la ritiro? Mi fa schifo la povertà degli altri? Cerco la vita distillata che esiste nella mia fantasia ma non nella realtà?". E aggiungendo una sua riflessione personale, ha proseguito: "Quante vite distillate! Vite che non lasciano traccia".

Quindi, il successore di Pietro, ha ricordato che "tutti siamo fragili e bisognosi, ma lo sguardo di compassione del Vangelo ci porta a vedere le necessità di chi ha più bisogno. E a servire i poveri, i prediletti di Dio che si è fatto povero per noi: gli esclusi, gli emarginati, gli scartati, i piccoli, gli indifesi. Sono loro il tesoro della Chiesa, sono i preferiti di Dio". Per questa ragione, Papa Francesco ha voluto ricordare ai presenti all'incontro che "l'amore non rende felici solo in cielo, bensì già qui in terra, perché dilata il cuore e permette di abbracciare il senso della vita. Se vogliamo essere davvero felici, impariamo a trasformare tutto in amore, offrendo agli altri il nostro lavoro e il nostro tempo, dicendo parole e compiendo gesti buoni, anche con un sorriso, con un abbraccio, con l'ascolto, con lo sguardo".

Non sono mancati gi inconvenienti durante l'incontro nel centro di accoglienza: "Gli occhiali non mi funzionano bene e non riesco a leggere bene.

Ve lo consegno, non posso sforzare la vista". Il Pontefice ha quindi consegnato il testo preparato per l'occasione e ha pronunciato alcune parole a braccio: "Non funzionano i riflettori e non posso leggere bene".

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