Il bollettino notturno del Pontefice: "Notte tranquilla, riposa"

La notte è trascorsa tranquilla per il Santo Padre, che da cinque giorni non ha crisi respiratorie. Il quadro generale resta complesso

Il bollettino notturno del Pontefice: "Notte tranquilla, riposa"
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Trascorre serenamente il ricovero di Papa Francesco presso l'ospedale Agostino Gemelli di Roma, dove è ricoverato dallo scorso 14 febbraio. Nella nota della Sala Stampa Vaticana si rende noto che il Pontefice ha trascorso una notte tranquilla e continua a riposare. Ha iniziato così il suo 24esimo giorno di ricovero, il quinto senza crisi respiratorie. I medici comunque si mantengono cauti e non sciolgono la prognosi. Il quadro clinico è compromesso e il Papa non è fuori pericolo, benché nel bollettino di ieri si sia parlato di miglioramenti.

"Le condizioni cliniche del Santo Padre negli ultimi giorni sono rimaste stabili e, di conseguenza, testimoniano una buona risposta alla terapia. Si registra pertanto un graduale, lieve miglioramento", si legge nel comunicato. Il bollettino medico è stato riportato sabato dopo l'interruzione di venerdì, decisa proprio perché il Santo Padre procede stabilmente nella sua degenza, senza particolari variazioni di stato. Questa è la ragione per la quale è possibile che nemmeno questa sera verrà diramato un nuovo bollettino medico. La Sala Stampa Vaticana continua comunque a garantire le informazioni necessarie a conoscere il suo stato di salute, come vogliono i fedeli che ogni sera si radunano in piazza San Pietro per alzare al cielo un rosario dedicato al Santo Padre. I medici, "al fine di registrare anche nei prossimi giorni questi iniziali miglioramenti, prudenzialmente mantengono la prognosi ancora riservata".

Stefano Nardini, ex presidente della società italiana di pneumologia interpellato dall'Ansa in merito alle informazioni contenute nell'ultimo bollettino, spiega che se i medici "dicono che è lievemente migliorato evidentemente c'è un lieve miglioramento, non sostanziale. La situazione resta evidentemente critica" e anche se "dal punto di vista generale è cambiato poco", evidentemente "non è ulteriormente peggiorata".

Sullo scioglimento della prognosi e l'eventuale dimissione, il medico è chiaro: "Se fosse un mio paziente direi che sciolgo la prognosi quando la funzione respiratoria è migliorata, che ho meno ossigeno ad alto flusso e che non ho bisogno di una ventilazione meccanica. Questo è il segnale secondo me che dobbiamo aspettare".

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