La Venezia di Tintoretto nel raffinato affresco della Mazzucco

Il volume sul celebre artista e la sua famiglia concentra l'attenzione anche sulla vita sociale, politica, culturale e religiosa della città tra Cinquecento e Seicento

Tintoretto e il suo mondo. Tintoretto e la sua famiglia. Un affresco immenso su uno dei volti pittorici del Cinquecento e del mondo culturale e sociale della Venezia del XVI secolo è quello che esce dal volume di Melania G. Mazzucco, «Jacomo Tintoretto e i suoi figli» (Rizzoli, pp.1032, 42 euro). Il saggio, documentatissimo, completo di un ricco apparato di note e una dettagliata bibliografia, fa luce su una delle figure più note e controverse dell'arte italiana. Dalle origini della stirpe spicca la figura di un pittore, estremamente osteggiato dai suoi stessi colleghi, e di una famiglia numerosa nella quale emergono figli illegittimi ed eredi di talento in campo pittorico.
Melania Mazzucco, finora autrice di numerosi romanzi, si rivela ora come studiosa attenta, precisa, minuziosa, penetrante. E ciò che maggiormente colpisce il lettore non è tanto l'esame iconografico delle opere di Tintoretto, molte delle quali raffigurate nelle pagine del volume a rendere indubitabilmente più chiara la trattazione, ma soprattutto il contesto sociale nel quale l'artista si muove e lavora. Se infatti Tintoretto è il protagonista principale del volume esiste un co-protagonista di identico spessore: Venezia.
La città con le sue multiformi presenze, le professioni in voga a quel tempo, dalla mercatura ai piccoli artigiani e perfino al mondo delle cortigiane e del meretricio, è messa a fuoco in primissimo piano in ogni sua sfumatura. Venezia è letteralmente protagonista di questo volume, lo è politicamente in quanto ne vengono messi in luce i meccanismi di governo. Lo è militarmente, in quanto l'autrice ne spiega i conflitti con le altre potenze dell'epoca, quella turca in particolare. Lo è attraverso le figure dei dogi, mai in secondo piano ma sempre rappresentate come reali protagonisti. Lo è attraverso le figure degli stranieri che affollano calli, piazze e ponti dove si aggirano in visita, per lavoro o per rappresentanza politica da parte di altri sovrani europei. Lo è socialmente nel racconto che viene fatto delle feste e delle manifestazioni che coinvolgono la città e i suoi abitanti. Lo è culturalmente attraverso l'attività di scuole e chiese intorno alle quali si sviluppa e si snoda la committenza pittorica che tocca le stanze del palazzo come quelle del culto o dell'istruzione.
Non solo Tintoretto, dunque, ma anche e soprattutto la realtà multiforme di una città che vive momenti di apprensione (la battaglia di Lepanto), momenti di autentico panico (l'epidemia di peste), momenti di tensione politica. In questo tessuto sociale si inserisce la figura di Tintoretto esaminata dal punto di vista professionale nella sua pratica artistica, da quello familiare con le notizie, talvolta scarne, che l'autrice riesce a raggranellare e sulle quali riesce a lavorare, per tratteggiare le figure che la compongono. Fra queste spicca Marietta, la figlia adorata, illegittima, pittrice, morta giovane per un destino in larga parte ancora avvolto nel mistero. Come altre figlie femmine, alle quali il destino ha riservato una sorte sfortunata.
Il pittore Tintoretto è invece esaminato nel profondo: l'aspetto caratteriale che lo mette in conflitto con gli altri artisti attivi in città all'epoca. In particolare il rapporto conflittuale con Tiziano al quale Tintoretto invidia il ruolo di primo pittore di Venezia, oppure Paolo Veronese destinato a prenderne il posto a scapito proprio di Tintoretto. L'artista veneziano viene poi "illustrato" dal punto di vista artistico. Le sue tele assomigliano ad affreschi nei quali è ritratto un mondo più che un personaggio. Un insieme di soggetti o, in alternativa, un evento piuttosto che la celebrazione di un sovrano o di un papa. Si tratta di opere dalle quali esce nitida la tensione che attraversa l'umanità e i rapporti tra gli uomini.

Ma di Tintoretto, messo a fuoco anche in ambito familiare, attraverso i suoi rapporti matrimoniali, prematrimoniali ed extraconiugali, vengono poste in luce anche le tensioni determinate dai fallimenti in carriera ai quali egli pone rimedio con un attivismo pittorico che gli farà guadagnare uno spessore storico di assoluto prestigio.

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