Venier: «Affari tuoi? Lo farei volentieri Ma l’ideale era Bisio»

Venier: «Affari tuoi? Lo farei volentieri Ma l’ideale era Bisio»

Laura Rio

«Scavicchiare i pacchi? Certo che lo farei. Assolutamente». Mara Venier, rilassata dopo le fatiche domenicali, si diletta all’idea di poter sostituire Paolo Bonolis alla conduzione di Affari tuoi. Il suo nome è entrato nel tourbillon dei personaggi chiamati in causa per occupare l’importantissima casella di Raiuno dell’access prime time. Quel giochetto che, con Paolino d’oro, ha raggiunto il 35 per cento di share e fatto incassare alla Sipra milioni di euro. «Prendo in considerazione tutto - continua la bionda della domenica -: nei prossimi giorni dovrei incontrare il direttore Del Noce, vediamo che cosa mi proporrà per il prossimo anno: non mi è stata neanche confermata Domenica In». Quindi, neppure lei, è stata contattata veramente per aprire i pacchi: un’altra vittima - come Raffella Carrà - della confusione mentale che regna a Raiuno. In sostanza, continuano a circolare nomi di possibili conduttori - oltre alle due signore anche Chiambretti, Fazio, addirittura Veronica Pivetti - ma non si arriva mai al dunque. Alla Endemol, società produttrice del miracoloso format - che ha l’ultima parola sul presentatore - fino a ieri non è giunta alcuna proposta ufficiale. Dopo il no di Bisio («secondo me sarebbe stato perfetto - commenta la Venier -, mi spiace proprio che non abbia accettato»), l’unico vero candidato sarebbe Fabio Fazio, ma su di lui è stata messa una croce dallo stesso Del Noce. Perché tutto questo turbinio di nomi? Forse che alla fine non se ne vuole trovare neppure uno adatto a condurre il gioco? Così facendo, ogni giorno che passa, la Endemol si farà sempre più attrarre dalle sirene di Mediaset...
Intanto tra dieci giorni i vertici Rai dovranno presentare i palinsesti a Cannes agli investitori pubblicitari. Per ora, sul piatto hanno solo il presentatore di Sanremo: Panariello. In compenso i problemi da risolvere sono tanti: la questione dei diritti delle partite dei Mondiali non acquistate (che Sky non intende cedere); la corsa tutta in salita per i diritti della Champions League; la crisi del varietà (con i deludenti risultati di Baudo, Frizzi e Arbore); il tracollo del preserale L’eredità con conseguente effetto negativo sul Tg1; la fiction così tanto sfruttata da aver svuotato i cassetti; la defenestrazione di una brava conduttrice come Enza Sampò da Unomattina (che ha fatto alzare gli ascolti delle ore mattutine di due punti percentuali, checché ne dica Del Noce); gli attriti con Celentano; la crisi dei reality, genere troppo usurato.

Per non parlare dell’informazione: l’anno prossimo Vespa si scontrerà con Mentana. In più bisogna ripensare tutta la striscia post Tg1 di Batti e Ribatti e l’approfondimento in prima serata di Raidue... Alla fine, che si dirà agli investitori?

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