Empoli, dove gli asini (a volte) volano

Questa celebrazione va avanti fin dalla prima metà del Trecento. Nel 1861 fu dichiarata fuorilegge

Empoli, dove gli asini (a volte) volano



Una delle cose che apprezzo di più della terra che mi ha dato i natali è come anche il villaggio più remoto e apparentemente insignificante continui a trovare abbastanza persone di buona volontà pronte a rimboccarsi le maniche per organizzare ogni tipo di feste paesane, sagre e robe del genere. L'amore dei toscani per il proprio paese è qualcosa di difficilmente quantificabile, uno strano miscuglio tra orgoglio civico e campanilismo da strapaese. Questa passione irrefrenabile per qualunque cosa porti un minimo di rilevanza al posto dove sei nato, talvolta, genera manifestazioni abbastanza discutibili. Poche, però, sono così strampalate come la festa che si tiene ogni anno a Empoli, città a metà strada tra Firenze e Pisa.

Cosa avrebbe di strano questa celebrazione? Come avrete capito dal titolo, c'entrano degli asini che volano. Non è che gli spuntano le ali, ovviamente, sono legati ad una corda tesa e vengono giù a velocità folle dalla cella del campanile fino alla loggia di un palazzo dall'altra parte della piazza. Non ci vedete niente di strano? Dite che a Firenze succede lo stesso per il volo della colombina? Eh no, gente, ad Empoli le cose andavano in maniera parecchio diversa. Invece di usare dei fantocci, trascinavano Dio solo sa come un asino vero su per il campanile e lo facevano "volare". Non è nemmeno una cosa nuova, visto che secondo alcuni esperti questa stramba celebrazione va avanti fin dalla prima metà del Trecento. Fortunatamente i poveri ciuchini non sono stati sottoposti a questo supplizio dal 1861, quando la manifestazione fu dichiarata fuorilegge, ma il fatto che continuò così a lungo è prova provata che quando orgoglio civico e testardaggine toscana vanno mano a mano, tutto è possibile. ASCOLTA LA STORIA

Nell'episodio intero, che potrete ascoltare cliccando il triangolino bianco sul player qui sopra, scoprirete come una delle più assurde celebrazioni toscane sia nata non da una storia vera ma da un poema satirico pubblicato nel XIV secolo che narra la storia semiseria di come la rocca della vicina San Miniato fu conquistata con uno stratagemma ingegnoso. Cosa c'entra un asino che vola? Ascoltate l'episodio e lo saprete.

Inoltre parleremo di come il revival del 1981 ebbe come protagonista una strana versione del calcio storico molto violenta e leggermente diversa da quella fiorentina e di come la festa che continua a tenersi ogni sabato prima del Corpus Domini non abbia molto a che vedere con la tradizione e la storia di Empoli. Comunque, se vi trovate da queste parti a metà giugno, fateci un salto. Le statue dell'asino sono fatte da artisti locali e ci sono tanti eventi collaterali. E poi, insomma, c'è un asino che vola! Mica vorrete dirmi che è roba che vedete ogni giorno? Solo in Toscana, gente - in quanto a fantasia e stranezze non ci batte nessuno!

Volo dell'asino a Empoli

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Volo del ciuco (asino) a Empoli

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Foto: Comune di Empoli (Facebook)

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