La frutta martorana, prelibatezza siciliana tra storia e leggenda

I famosissimi dolci variopinti a base di mandorla e miele sono nati a Palermo, grazie a mani consacrate, per sopperire alla mancanza di frutta vera

La frutta martorana, prelibatezza siciliana tra storia e leggenda

Fragole, arance, limoni, pere, banane, mandarini che sanno di mandorla. È la frutta martorana, specialità siciliana dai colori vivacissimi e perfetta imitazione dei prodotti della natura.

La dolce bontà rallegra le vetrine delle pasticcerie isolane soprattutto nel periodo della festa dei morti, ma non solo. Scopriamo chi e perché ha inventato queste prelibatezze.

marzapane

La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio a Palermo, la Martorana

Bisogna sapere che nel capoluogo siciliano sorge la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota come la Martorana.

L’edificio venne costruito nel 1145 da Giorgio d'Antiochia, ammiraglio di Ruggero II. Il luogo sacro deve il suo nome al vicino monastero fondato nel 1193 dalla nobildonna Eloisa Martorana. Un monastero caratterizzato da un giardino meraviglioso, così bello che presto la sua fama si sparse in tutto il regno. L’area verde infatti non aveva paragoni e traboccava di piante, fiori, rigogliosi alberi da frutto e floridi ortaggi.

La nascita dei dolci è legata proprio all’edificio sacro, in particolare alle sue monache, e si perde nelle leggende.

Una visita illustre in un periodo sbagliato

Si racconta che nel Basso Medioevo le monache avevano saputo che di lì a poco avrebbero ricevuto una visita illustre, quella dell’Arcivescovo o, secondo un’altra versione della tradizione, quella dell’imperatore.

Il famoso ospite era stato attratto dalle bellezze del luogo, in particolare quelle del giardino. Ma non era la stagione giusta per apprezzare la zona verde nel suo massimo splendore. La stagione era infatti quella tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre e la frutta mancava.

Come fare per sopperire a tale penuria? E che cosa offrire all’importante visitatore? Le consacrate ebbero l’idea. Decisero di preparare degli pseudo frutti da appendere ai rami delle piante. Si trattava di dolci che dei prodotti della natura avevano solo la forma e il colore.

I manicaretti furono preparati con mandorle e miele: erano morbidi e facili da modellare. Ed erano davvero buonissimi. Il successo fu enorme e da allora i coloratissimi fruttini che la tradizione associa alla commemorazione dei morti sono diventati simboli della Sicilia.

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