Si è scritto a lungo sul rapporto particolare che intercorre tra la Toscana e la tradizione. Sebbene in passato questa terra sia a lungo stata all'avanguardia della civiltà occidentale, da qualche tempo ogni innovazione viene accolta da un fuoco di fila di proteste. Pochi popoli al mondo prendono le proprie tradizioni più seriamente dei toscani. La cosa è allo stesso tempo una fortuna e una maledizione. Va benissimo quando si tratta di difendere, ad esempio, l'assetto urbanistico di una cittadina rimasta uguale fin dal Medioevo; decisamente meno quando si parla di cose da mangiare o da bere. Eppure, nonostante tutto, le cose cambiano anche in Toscana. Prodotti e tradizioni secolari, chissà come, chissà perché, svaniscono come neve al sole.
Quando però a scomparire sono prodotti talmente popolari da conquistarsi un posto al sole nel cuore di una città, la cosa è decisamente più singolare. Prendete per esempio un tipo di panino "da ricchi" che, fino a non molti anni fa, era talmente popolare a Firenze da essere venduto per strada. Questo pane dal nome piuttosto strano è passato da essere la passione dei fiorentini ad essere del tutto dimenticato. La sua storia è tanto curiosa quanto poco conosciuta. Ecco perché questa settimana "What's Up Tuscany", il podcast nel quale vi racconto la mia Toscana attraverso le sue storie, vi porterà nella città del Giglio per narrarvi la storia del semelle, il panino fantasma di Firenze. ASCOLTA LA STORIA
Se ascolterete la puntata intera del podcast, premendo il triangolo bianco nel player qui sopra, vi spiegherò come questo panino fosse parte integrante nel tessuto sociale del centro di Firenze e come, stranamente, sia nato molto lontano dalla Toscana, dall'altra parte delle Alpi. Più avanti vi racconterò come sia successo che questo pane da ricchi, una volta abbandonato dai trippai, sia scomparso quasi completamente dalle tavole dei fiorentini, che lo rimpiangono ancora.
Nell'ultimo capitolo, poi, vi spiegherò come prepararlo a casa vostra. Non sarà né semplicissimo né rapido ma, almeno a sentire gli abitanti della città del Duomo, non c'è niente di meglio. A merenda con prosciutto nostrano, marmellata fatta in casa o la mattina a colazione, pucciato nel latte, il semelle è imbattibile.
Se aveste tempo e voglia di provare a farlo a casa vostra, fateci sapere come vi è venuto. Sarebbe un bel modo di mantenere viva una gloriosa tradizione fiorentina e portarvi a casa un pezzo di Toscana.
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