In viaggio tra i gioielli della Sassonia trent'anni dopo il Muro

A Berlino l'ultimo museo inaugurato è la Casa del Futuro. Mentre a Lipsia, al Kunst Kraftwerk, anche Bach diventa digitale

Anna Maria Catano

Un pomeriggio qualunque, a Berlino. Sotto la porta di Brandeburgo decine di turisti posano per la foto di rito, un giocoliere lancia i birilli al cielo. Mentre la statua della Vittoria alata dall'alto guarda lontano, silenziosa icona di una città ormai pacificata. Trent'anni fa cadeva il Muro. Trent'anni fa, nell' ottobre del 1989, la Germania divisa dagli accordi di Jalta ritrovava la sua unità.

La porta di Brandeburgo, maestoso simbolo della Riunificazione, s'affaccia sulla storica Pariser Platz sede di banche e delle ambasciate di Stati Uniti, Inghilterra e Francia. Si trovava ad Est, nella parte assegnata ai sovietici. E negli anni terribili della guerra fredda segnò la tragica divisione di due mondi contrapposti.

Ma ormai il grigiore sovietico è memoria: oggi Berlino, cosmopolita e vivace, è tornata ad essere una delle grandi capitali europee. Da poco inaugurato, Futurium, la Casa del futuro, è un avveniristico edificio di vetro e metallo, che si affaccia e si riflette sulla Sprea. L'obiettivo è nel nome: stimolare le menti per dare forma al futuro. Contiene robot, tecnologie all'avanguardia ed istallazioni luminose, l'ingresso è gratuito fino al 2022.

La prima tappa d'obbligo nella capitale tedesca è però l'Isola dei Musei. Di collezioni d'ogni epoca a Berlino ce n'è un centinaio ma quest'area è un vero «must». Da non perdere il Neues Museum, che ospita il busto di Nefertiti, e lo spettacolare Pergamon, che vanta una delle più importanti raccolte archeologiche al mondo.

Del Muro che divise la capitale tedesca dal 1961 al 1989, circa 40 chilometri di lunghezza, rimangono solo poco più di 200 metri che corrono accanto alla recinzione dell'attuale Topografia del terrore (Topographie des Terrors, centro di documentazione del periodo nazista) e al Gropius Bau, a due passi dalla Potsdamer Platz.

Mentre accanto al celeberrimo Check Point Charlie, che separava il settore di occupazione sovietico da quello americano, c'è un piccolo museo che raccoglie le storie e i reperti dei fuggiaschi. Da Est ad Ovest in più di 100mila provarono a scappare, in 600 ci lasciarono la pelle. L'ex DDR, la Germania orientale, comprendeva un territorio ampio, quasi un terzo dell'odierna Repubblica. Tra cui il regno di Sassonia, terra antica: Dresda ne è il gioiello, un mix di umanesimo barocco e splendore imperiale. Le sue bellezze architettoniche sono state fortunatamente rese immortali dal grande Canaletto, pittore veneziano. Sulle cui vedute artistiche, accuratissime, si sono poi basati gli architetti per la ricostruzione. Nell'Altstadt, la Città Vecchia, sorgono gli edifici storici e monumentali che si affacciano sulla Brühlsche Terrasse, la riva sinistra dell'Elba. Nella Neustadt, la Città Nuova, si passeggia tra caffè alla moda, palazzi anonimi, negozi e spazi verdi.

Plauen, piccola città laboriosa, famosa per i suoi merletti, vanta di essere stata la prima città, nell'ottobre del 1989, a manifestare pacificamente. Due giorni prima di Lipsia dove una delle sedi della Stasi, la polizia sovietica, è stata trasformata in albergo di design. (Hotel Felix, Augustusplatz). Lipsia propone ai visitatori monumenti, grandi parchi, e palazzi d'epoca ma è soprattutto la città di Johann Sebastian Bach: allo Kunst Kraftwerk, polo d'arte contemporanea digitale, la musica del grande compositore si trasforma in luce all'interno di uno spazio industriale già fatiscente e recuperato. Interessante anche una visita al cotonificio Spinnerei, sito industriale in disuso, un importante esperimento di riconversione urbana, sede di gallerie d'arte, caffetterie, studi professionali ed artistici. C'è poi l'Auerbachs Keller, il locale dove Goethe ha ambientato alcune scene del Faust.

Riavvicinandoci alla capitale, un altro gioiello è Potsdam, nel Land di Brandeburgo. Il suo territorio confina con l'area metropolitana della Grande Berlino, tanto è vero che vi si giunge in mezz'ora. Ne vale la pena: Potsdam è stata sede del Regno di Prussia.

Il Castello Sanssouci, residenza estiva di Federico II di Prussia, in stile rococò, ne è magnifica testimonianza. Ed è il primo di diversi palazzi elencati dall'Unesco con parco annesso: un immenso giardino di 290 ettari.

Info: www.germany.travel.

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