Mosca - E' partita alla periferia di Mosca la più lunga simulazione di volo spaziale mai tentata: sei astronauti, tra cui l’italiano Diego Urbina, si sono rinchiusi in una finta navicella dove resteranno per 520 giorni, il tempo necessario per arrivare su Marte, esplorarlo per un mese e rientrare sulla terra.
Una simulazione senza precedenti Per più di un anno e mezzo i sei - oltre a Urbina, tre russi, un francese e un cinese - vivranno in una sala di 180 metri quadri alternandosi in turni di otto ore per dormire, lavorare e svegliarsi. Le condizioni a bordo saranno dure: oltre al totale isolamento da familiari e amici, ci sono i viveri razionati e le comunicazioni "con la Terra" limitate. Sarà solo la prima di una serie di test per un’eventuale missione sul pianeta rosso per la quale si dovranno comunque attendere almeno 30 anni, tenuto conto che la distanza tra le orbite di Marte e della Terra varia dai 55 ai 400 milioni di chilometri. Ma gli scienziati russi sono interessati soprattutto agli effetti di una simulazione così lunga sull’equilibrio psicofisico dei sei.
Il "viaggio" può essere seguito anche su Internet (http://mars500main.appspot.com). Diego Urbina, 26 anni, è nato a Bogotà da padre colombiano e madre italiana e dal 2002 vive a Torino. "Meno male che non ho la fidanzata...", ha scherzato prima dell’inizio della missione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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