Oltre otto mesi di fuga: da Budrio (Bologna) a Teruel, in Spagna. La domanda che sorge spontaneo è come? Un informatore da sempre molto attendibile - come si legge su Il Corriere della Sera - un giorno di fine estate chiese per non dire ad un invetigatore: "Avete mai controllato i pullman di pellegrini che escono dall’Italia per andare a Lourdes o Medjugorje?". Che sia andata così o meno, si saprà domenica mattina quando Igor si presenterà davanti al giudice spagnolo per la convalida dell'arresto.
Quattro pistole, un cellulare, un tablet, una chiavetta usb e un computer: è il materiale sequestrato dagli investigatori spagnoli nell'ambito dell'inchiesta su Norbert Feher. Da quanto si apprende, due delle quattro pistole sequestrate appartenevano ai due agenti della guardia civil rimasti uccisi. Il materiale rinvenuto sarà analizzato per "tracciare" eventuali contatti tenuti da Igor con l'obiettivo di individuare possibili fiancheggiatori o complici. Domani è in programma l'udienza di convalida del fermo ed è già stata richiesta dalla Procura di Bologna una copia dell'interrogatorio.
La Spagna
Subito dopo l'uccisione di Davide Fabbri, il barista di Budrio, il pm Marco Forte ha interrogato l'ex complice di Igor, Ivan Pajdek: "Se vi scappa cercatelo in Spagna, è lì che ha sempre detto di voler andare". La Spagna è sempre emersa tra i vecchi e più recenti contatti del fuggiasco: si sentiva con due ragazze di Valencia durante la detenzione. Una terza donna, una cubana che vive in Spagna era uno suo punto di riferimento. Un ragazzo lo vide a Madrid. E infine un grosso trafficante di droga che vive a Malaga sparito dopo che un amico gli aveva raccontato le avventure del russo.
Gli amici austriaci
In Austria, il killer di Budrio ha sempre trovato persone su cui contare. Soprattuto per un tizio che avrebbe fatto da tramite tra Igor, gli amici e i suoi famigliari, facendo pervenire messaggi e informazioni. Il meccanismo per trasmettere i messaggi lo specifica il Corriere, che scrive: "dalla zona di Vienna qualcuno mandava messaggi via WhatsApp a una persona serba che fa parte della cerchia di conoscenti/parenti/amici di Igor. Avuto il messaggio, il ricevente si metteva in viaggio (su un pullman) in direzione dell’Austria e lì si incontrava con il presunto intermediario che, appunto, è anche lui di Subotica. La spola Serbia-Austria si è ripetuta più volte, sempre con queste modalità". Molti contatti in Ungheria, ma lì si attende ancora l'avvio di una rogatoria internazionale.
Il versante francese
Il versante francese ha regalato agli
inquirenti diversi contatti dalla rete di Igor: un gruppo di falsificatori di documenti, gente che creava passaporti fasulli e che in passato ha avuto per questo condanne pesanti, si legge su Il Corriere.
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