Gian Piero Milanetti
Non è servito asportare tonnellate di alghe e melma facendo scempio, tra laltro, di decine di tartarughe dacqua. Il laghetto di Villa Borghese - nonostante gli interventi del Comune - resta una palude maleodorante, con acque torbide, coperte di mucillagini e rifiuti. Tuttattorno, ponticelli sfondati, panchine mutilate, fontane a secco, vialetti scomparsi sotto terriccio e foglie, targhe metalliche divorate dalla ruggine. Il Giardino del Lago, il cuore del parco più famoso di Roma, affonda nel degrado. Un forte odore di marcio emana da mesi dal settecentesco lago, un tempo la gemma di questo celebre giardino allinglese. Lacqua è verdastra e torbida, ancora ricoperta di mucillagine a distanza di oltre un mese dal primo intervento del Comune. La prima fase del piano di risanamento varato dal Campidoglio nello scorso luglio (dellimporto complessivo di 50mila euro) ha fallito il suo obiettivo. Consisteva, come si ricorderà, nella rimozione meccanica di alghe e melma. La malattia del lago - per i tecnici del Comune - era dovuta alleccezionale fioritura di alghe, che provocavano leutrofizzazione (mancanza di ossigeno) delle acque. Il rastrellamento del fondo del lago, a opera di una cooperativa incaricata dal Servizio Giardini, ha dilaniato, tra laltro, decine di trachemys scripta, le tartarughe che vivono nello specchio dacqua. Ma inutilmente. Lacqua è, come prima, maleodorante e ricoperta da mucillagini. E stagnante. Il canaletto di adduzione evidentemente non basta a smuovere le acque. Non a caso ai lati del tempio di Esculapio il progetto originario prevedeva due fontane a forma di Naiadi. Le due fontane, però, sono a secco da sei anni. Per riattivarle, lAcea dovrebbe sostituire le pompe e i sistemi di captazione sul fondo. Intanto, entro la fine di settembre, assicura lassessorato allAmbiente, dovrebbe partire la seconda fase dellintervento, con la semina di un batterio che dovrebbe digerire la sostanza organica che si deposita sul fondo. Le alghe così, non dovrebbero crescere più e le acque - promette il Comune - dovrebbero tornare quelle di un tempo. Ma i problemi del lago non finiscono con le alghe. Le sponde, sistemate nel corso di un intervento di restauro, sono già in più punti in cattive condizioni. In un tratto, a ridosso di Valle Giulia, la riva è tutta traforata. Pochi passi più a nord, lacqua tracima allagando il vialetto di ghiaia. Più a monte, una fila di panchine di legno, tutte mancanti di uno o più elementi. Panchine colabrodo anche lungo viale dellAranciera, davanti a due fontane circolari a secco e piene di cartoni usati dagli extracomunitari per bivaccare. Resti del giaciglio di un senza tetto anche nella vasca della cinquecentesca Fontana dei Mascheroni e Tritoni: una vecchia coperta e cenci ormai quasi invisibili sotto uno spesso strato di foglie. Foglie, fino allorlo, invece di acqua, nelle vasche dei Tritoni, private da tempo delle loro sculture. Poco distante, la volta del penultimo ponticello in mattoni è crollata. Lo spazio vuoto è stato tamponato, per motivi di sicurezza, con un bidone della spazzatura.
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