Da Virginia Woolf al pop: un secolo "british"

Per storia e tradizione gli inglesi considerano l'ente tv poco meno della monarchia

Da Virginia Woolf al pop: un secolo "british"

Per tutti, ma senza cadere nella volgarità o nel cattivo gusto, e anzi cercando di rendere accessibile al pubblico più vasto le ultime novità della cultura «alta».

La missione della Bbc è scritta nel Dna dell'emittente. E già negli anni immediatamente successivi alla nascita figurano collaboratori come il filosofo George Bernard Show o la scrittrice Virginia Woolf. I due curano adattamenti radiofonici delle loro opere e partecipano a trasmissioni di approfondimento. Le limitazioni tecniche dell'epoca non consentono registrazioni, tutto avviene in diretta, ma i testi vengono scritti in anticipo e, per così dire, «recitati» al momento.

Grazie anche a «testimonial» del genere la Bbc diventa presto popolarissima e si trasforma in uno dei pilastri della vita britannica. Con il tempo l'emittente diventerà anche un punto di riferimento linguistico. Nel 1922, al momento della fondazione, la decisione dei vertici è quello di adottare la cosiddetta Received Pronunciation, l'accento basato sulla parlata delle Midlands sud-orientali, quello usato nelle grandi scuole dell'élite come Winchester, Eton e Rugby o nelle università di Oxford e Cambridge. Si impone così quello che oggi viene detto «Queen's english» (anche se la definizione suscita le proteste dei linguisti), «Bbc English» o «Oxford English».

Al momento dello scoppio della Seconda guerra mondiale l'emittente pubblica diventa uno degli strumenti più importanti di gestione, anche operativa, del conflitto. Per gli italiani, antifascisti e no, le trasmissioni di «Radio Londra, annunciate dalle prime note della Quinta sinfonia di Beethoven, diventano una fonte di informazioni che consente di aggirare la censura del regime. I programmi, che nel 1943 durano più di quattro ore al giorno, continueranno, in sordina, anche dopo il termine del conflitto. Fino al 31 dicembre 1981 andrà in onda, trasmessa in tarda serata su onde corte e onde medie, «L'ora di Londra».

Al di là dei contenuti informativi rivolti alle opinioni pubbliche dei Paesi in guerra, i bollettini in codice della Bbc vengono utilizzati per dare il via a missioni operative. Solo nel giorno del «D-Day», lo sbarco in Normandia, il 6 giugno del 1944, gli annunci diffusi via radio contengono ordini per oltre 1000 azioni belliche.

Nel Dopoguerra si apre l'era della televisione (vedi anche l'altro articolo nella pagina a fianco; ndr). La consacrazione del nuovo mezzo è legata all'incoronazione della Regina Elisabetta II nel 1953. Per salvaguardare la privacy della cerimonia i funzionari di corte impongono una distanza minima di 10 metri tra le telecamere e l'area occupata dai partecipanti. Dopo le prove e le verifiche ufficiali i tecnici della Bbc cambiano le lenti, aggiungendo potenti zoom in grado di effettuare dettagliati primi piani.

Molti anni dopo sarà un'altra cerimonia, di tipo assai diverso, il funerale di Lady Diana nel 1997, a tenere ancora a battesimo un'innovazione: per la prima volta la Bbc pubblicherà sul proprio sito Internet clip audio e video.

Grandi eventi a parte, l'emittente è stata, attraverso le sue trasmissioni, un formidabile termometro dei cambiamenti della società britannica.

Tra gli innumerevoli programmi imitati in tutto il mondo, Italia compresa (la Bbc è ancora oggi uno dei maggiori produttori di «format» tv a livello internazionale) c'è «Top of the Pops»: la classifica dei dischi più venduti della settimana è andata in onda per un totale di oltre 2.200 puntate tra il 1964 e il 2006. Oggi sopravvive un'edizione annuale.

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