Visite guidate tra le lapidi per ridare voci ai «grandi»

A ridosso della Piramide Cestia, vi è un giardino appartato dove, guidati da uno straordinario interprete, possiamo percorrere un itinerario ricco di emozioni, cultura e arte. Si tratta del Cimitero acattolico al Testaccio (in via Caio Cestio, 6), comprendente 2500 tombe, tra cui circa 400 di personaggi noti. Nato nel Settecento per garantire una sepoltura agli stranieri protestanti e greco-ortodossi, il sepolcreto ospita in realtà anche tombe di persone di altre religioni, oppure dichiaratamente atee. Il suggestivo percorso «teatrale» si snoda più che tra le croci, tra stele e cippi di stile neoclassico, e talvolta urne di epoca romana. Tra le tombe che si impongono alla vista vi sono quella del figlio di Goethe, con un medaglione del Thorwaldsen, e quella dello scultore William Story, raffigurante l’Angelo del Dolore. Tra quelle più recenti si nota un cubo sospeso su uno spigolo che ricorda l’architetto Giuseppe Perugini (1995). Altri italiani che riposano qui sono Antonio Gramsci, Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Carlo Emilio Gadda, la famiglia Marconi. Ma gli ospiti più celebri sono sicuramente i poeti romantici John Keats e Percy B. Shelley, i cui ricordi romani sono raccolti nella cosiddetta Casina Rossa di piazza di Spagna. Keats, malato di tisi, vi morì il 23 febbraio 1821 all’età di 25 anni.
Quest’angolo di Testaccio possiede un’anima poetica, visto che ha ispirato e continua a ispirare i poeti, i letterati e gli attori. Oscar Wilde definì la tomba di Keats «il luogo più sacro del mondo», Gabriele D’Annunzio descrisse nel Piacere il vialetto che termina con la statua di Psiche. Per questo, già da qualche anno, il regista Alessandro Rubinetti ha pensato di esaltarne questo aspetto con la recita di poesie e brani letterari sulle tombe dei poeti o di altri nomi significativi.

Per tutto il periodo invernale, i sabati, o in alternativa le domeniche, alle ore 11, partono le visite guidate teatrali che prevedono un percorso storico-sentimentale che parte dalla Roma settecentesca per arrivare ai nostri giorni (prenotazione obbligatoria, info: 333.5862277).

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