Una vita a noleggio

Una vita a noleggio

Quando la lavatrice si rompe e occorre sostituirla non è più necessario spendere un capitale. Perché oggi anche gli elettrodomestici possono essere noleggiati. Affittati per periodi più o meno lunghi, online o nei negozi specializzati, a fronte di un piccolo canone mensile. Proprio come già da tempo accade per le auto, gli smartphone e gli strumenti musicali. È questo il nuovo fenomeno del consumismo italiano: noleggiare invece che acquistare. Per avere la possibilità di cambiare i beni con più frequenza, e di ottenere sempre il meglio a disposizione sul mercato.

A confermare il trend sono i dati raccolti dal nuovo osservatorio mensile di Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa e dedicato proprio al cosiddetto «rent», la pratica che consente di affittare un bene per un periodo compreso fra uno e cinque anni pagando un canone mensile che spesso comprende anche alcuni servizi aggiuntivi. Dai numeri emerge che oggi un italiano su due preferisce noleggiare il cellulare invece che comprarlo. Ma sono in aumento anche le persone convinte che questo sistema possa coinvolgere anche prodotti decisamente meno trendy. Il 10 per cento dei nostri connazionali è interessato ad affittare un elettrodomestico, la stessa percentuale pensa a questa soluzione anche per le attrezzature sportive. C'è poi un altro 11 per cento pronto a noleggiare a lungo termine gli attrezzi per la manutenzione della casa e del giardino, mentre il sette per cento non disdegna l'idea di fare la stessa cosa per assicurarsi articoli per l'infanzia o mobili (due per cento). Si tratta di numeri ancora bassi, che però dimostrano come l'approccio ai consumi stia cambiando. Spinto da quella sharing economy nella quale questo fenomeno è incluso. Rappresentandone una sorta di evoluzione.

L'ESPLOSIONE NEL 2010

«La sharing economy è esplosa fra il 2010 e il 2013, in piena crisi economica, come un rapporto fra pari. Consumatori che mettevano a disposizione di altri consumatori beni e servizi, a fronte di somme di denaro. Il fenomeno è cresciuto al punto che le grandi aziende hanno cominciato a guardarlo con interesse, trasformandolo nel loro nuovo business spiega Davide Arcidiacono, sociologo dei consumi all'università Cattolica di Milano -. Le imprese più grandi hanno capito che alla gente non interessa più tanto il possesso di un bene, quanto il suo utilizzo. E così oggi spingono proprio il noleggio, con una serie di servizi pensati proprio nell'ottica della condivisione. Insomma, le multinazionali si sono appropriate dei codici alla base della sharing economy, trasformando i noleggi in un nuovo affare».

Alla base di questa evoluzione c'è una trasformazione dell'idea stessa di consumo. «Il paradigma è completamente cambiato prosegue l'esperto -. Il sistema economico tradizionale si è sempre basato sulla proprietà privata. Adesso siamo di fronte a una rivoluzione, al centro c'è l'uso del bene. Questo si traduce in un cambio dell'offerta, perché oggi le aziende mettono a disposizione servizi legati ai prodotti, più che i prodotti in senso stretto. Ma anche in un nuovo tipo di domanda, perché oggi i consumatori sono disponibili a noleggiare perfino mobili e vestiti». A confermarlo sono, ancora una volta, i dati pubblicati dall'osservatorio. Emerge, infatti, che il 54 per cento degli italiani considera vantaggioso l'affitto di un bene proprio in virtù dei servizi accessori che questo sistema garantisce.

Dall'assicurazione per il furto o il danno molto spesso compresa nel canone -, alla sostituzione in caso di guasto e alla manutenzione ordinaria programmata. Il 37 per cento dei consumatori apprezza anche la possibilità di dilazionare il pagamento attraverso la rateizzazione con canone mensile, mentre il 36 per cento è attratto dall'idea di poter di sostituire l'articolo noleggiato con un altro più recente. Infine c'è un altro 30 per cento soddisfatto di poter provare a lungo un prodotto prima di decidere l'eventuale acquisto. E questo non vale solo per le auto e per i costosissimi cellulari di ultima generazione. Ma anche per prodotti di uso comune e, soprattutto, dai prezzi decisamente più bassi.

CONSUMO ERGO SUM

«Il noleggio a lungo termine sta crescendo moltissimo nel campo delle attrezzature sportive conferma Arcidiacono -. Grazie anche a piattaforme online come per esempio Sharewood, che oggi permette di prendere in affitto qualunque oggetto necessario per lo sport in qualunque luogo.

Ci sono anche siti per consentono di trovare in affitto utensili di qualunque genere, dal phon alla piastra per i capelli, fino alla stampante per il pc. Infine oggi è possibile noleggiare attrezzi per il giardinaggio, elettrodomestici e mobili. Oltre che i vestiti e gli accessori, che però sono più richiesti nei Paesi anglosassoni». A prima vista si potrebbe pensare che dietro questo fenomeno ci sia il desiderio di risparmiare, entrando in possesso di un oggetto senza spendere grosse cifre. In realtà esiste anche un'altra faccia della medaglia. Quella che rappresenta un nuovo tipo di consumismo. Portato all'eccesso. E infatti, secondo i dati di Findomestic, il 21 per cento di chi noleggia lo fa per avere a disposizione sempre prodotti di altissimo livello, possibilmente top di gamma.

«In effetti anche il consumismo sta cambiando. La nostra società, dopo la crisi economica, è solo apparentemente più sobria. In realtà esiste il bisogno di cambiare sempre più spesso i beni, per entrare in possesso delle ultimissime novità va avanti l'esperto -. Diversi studi condotti in Francia dimostrano che chi sfrutta la possibilità dell'affitto a lungo temine non ha ridimensionato la sua domanda, ma al contrario ha cominciato a consumare più prodotti contemporaneamente, proprio grazie al noleggio. E' proprio per questa ragione che le aziende sono così interessate a questa formula».

Insomma oggi, soprattutto per i cosiddetti millenials, la proprietà privata di un bene non è più considerata un privilegio. Piuttosto, è vista come una limitazione dell'esperienza di consumo. «L'affitto permette di sperimentare in continuazione, senza impegnare un capitale conclude Arcidiacono -. In un momento storico caratterizzato dalla precarietà del lavoro e del reddito, si tratta di una possibilità importante». Anche se il target dei noleggiatori non è propriamente basso. Chi sceglie questa formula è mediamente giovane, ha un livello di istruzione medio- alto e, soprattutto, è caratterizzato da un livello di alfabetizzazione digitale decisamente elevato. Al contrario le maggiori resistenze a questo fenomeno sono messe in campo dalle generazioni più anziane. Sono quelle più legate all'idea tradizionale della proprietà e quelle che, quindi, guardano al noleggio con un certo sospetto. «In effetti siamo di fronte a un cambio epocale nelle abitudini di consumo commenta Nadia Olivero, economista dell'università Milano- Bicocca -. C'è un attitudine maggiore rispetto al passato. I consumatori sono attratti dalla possibilità di rinnovare continuamente senza indebitarsi per acquistare qualcosa che nel frattempo potrebbe non piacere più e divenire un peso».

PIÙ SMART

Anche perché chi noleggia non ha la sensazione di essere in difetto rispetto a chi compra. Findomestic ha, infatti, chiesto agli italiani che effetto faccia l'affitto di un bene a lungo termine. Per il 36%o degli intervistati noleggiare equivale a essere proprietario del prodotto a tutti gli effetti, avendone quindi la stessa cura. Per il 26%, invece, la possibilità di beneficiare di alcuni servizi accessori, come per esempio la copertura assicurativa e l'assistenza tecnica dedicata, consente un uso più disinvolto del bene. Un altro 24% ha addirittura una maggiore cura del prodotto noleggiato in vista della restituzione dello stesso (questo dato sale al 30% per le donne e scende al 20% per gli uomini), mentre il 14% è meno attento perché sa che l'oggetto in questione verrà sostituito.

«Anche noi italiani stiamo imparando a valutare i vantaggi dei servizi accessori o della manutenzione offerti dal rent dice Claudio Bardazzi, responsabile dell'osservatorio Fondomestic -. Si tratta di un importante cambio di passo per il nostro Paese che, più di ogni altro in Europa, è ancora legato al tradizionale concetto della proprietà». Il risultato è che noleggio è diventata la nuova parola d'ordine. Anche nel mondo dell'arte.

E così negli ultimi anni sono nati servizi di «art rent» che permettono a una clientela decisamente alta di noleggiare opere, quadri e oggetti di valore per arredare o valorizzare uno spazio lavorativo. Naturalmente a tempo determinato. Con l'idea, un giorno più o meno lontano, di cambiare tutto senza averci rimesso un patrimonio.

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