Abiti provocanti, baci, sigarette, tablet, cellulari e molto altro: ecco la lunga lista dei divieti che riguardano i più giovani all'interno della scuola. Una serie di limitazioni necessarie per bloccare distrazioni, frenare comportamenti scoretti e favorire un decoro generale, oltre a preservare il benessere e tutelare la privacy dei singoli alunni.
Regole, disposizioni generali e indicazioni che possono sembrare strane e anomale, ma che vengono attuate per favorire un ambiente equilibrato e rispettoso dei singoli frequentatori. Spesso sono gli stessi istituiti a implementare queste linee guida, applicandole in base alle esigenze del singolo complesso e degli studenti stessi. Come è ad esempio l'utilizzo di cellulari e tablet, tecnicamente vietati, ma spesso parte integrante del percorso di studio come elementi di supporto per registrare lezioni, lettura dei testi e ricerca dei dati. L'impiego degli stessi è limitato solo all'utilizzo prettamente scolastico, nel rispetto delle persone: in supporto degli studenti e degli insegnanti interviene il Garante della Privacy, che vieta la ripresa, la registrazione e la diffusione di immagini o foto sul web senza il diretto consenso dei protagonisti. La trasgressione della norma può portare a sanzioni di tipo pecuniario e penale. L'insegnante può sottrarre l'articolo incriminato ma non può trattenerlo oltre l'orario scolastico e al di fuori della struttura, è tenuto a riconsegnarlo al proprietario oppure alla scuola stessa, che potrà affidarlo ai genitori.
Per quanto riguarda le sigarette la legge è chiara: il divieto di fumare è esteso sia ai giovani che agli adulti e riguarda tutti i luoghi pubblici, scuola compresa. Gli spazi all'aria aperta, tollerati fino a poco tempo fa, ora sono del tutto banditi sia per le sigarette classiche che per quelle elettroniche. Per quanto riguarda le effusioni e i baci, lo stop è esteso ai comportamenti più spinti e ambigui, quindi non consoni allo spazio scolastico, anche se in passato alcuni istituti avevano vietato la pratica per bloccare la diffusione di virus e malattie. Regole ferree anche per il look: vietati pantaloni a vita bassa, sandali, minigonne, jeans eccessivamente strappati, piercing, magliette e canottiere troppo corte o trasparenti, quindi accessori fonte di distrazione, figurine e gomma da masticare comprese.
Un vademecum davvero ferreo che, negli anni, ha visto palesarsi divieti più o meno simili lungo tutto lo stivale. Pochi anni fa scattò lo stop a presentarsi a scuola con l'ombelico a vista, oppure con acconciature particolari e troppo colorate.
L'argomento look è sempre stato molto presente all'interno del mondo scuola: sono ancora tanti i presidi che vorrebbero veder sfilare gli studenti con tanto di divisa o grembiule d'ordinanza. Pratica in voga sin dalla fine dell'Ottocento, ma che non fu mai un vero e proprio obbligo, tanto da sparire lentamente se non all'interno delle scuole materne, dove è ancora molto utilizzata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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