Il western delle origini e la Bohème: ecco i tesori delle "Giornate"

Sabato la kermesse del cinema muto con le perle delle cineteche di America Latina e Uzbekistan

Il western delle origini e la Bohème: ecco i tesori delle "Giornate"
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Dalla letteratura al cinema, che spesso dalla prima prende ispirazione. Ma non solo. Archiviata la kermesse editoriale, Pordenone mette in mostra le perle. Sabato prendono il via le «Giornate del cinema muto», uno dei festival più belli e raffinati in assoluto che mostra le origini della Settima arte.

Il piatto forte è dedicato al western delle origini, già dall'inaugurazione con I tre birbanti di John Ford (foto) accompagnati in sala dalle musiche eseguite dall'orchestra da Camera della cittadina friulana mentre la chiusura di sabato 12 avrà per tema Sabbie ardenti di Henry King, un film drammatico sentimentale anch'esso del 1926 come l'opera di Ford. Una pre-apertura, venerdì a Sacile, vedrà i fotogrammi di Harold Lloyd in Le donne... che terrore, commedia sentimentale cui non sarà proibito sorridere.

Tuttavia, le «Giornate» dirette da Jay Weissberg, hanno in serbo altri tesori e altri segreti. Per festeggiare il centenario della morte di Puccini che ricorre il 29 novembre verrà proiettata La Bohème diretta da King Vidor nel 1926 con Lillian Gish e John Gilbert. Una retrospettiva che si lega a un altro tema, legato stavolta a Ben Carrè, che del film sull'amore contrastato tra Mimì e Rodolfo fu lo scenografo.

A lui sono infatti dedicati altri titoli della rassegna che mette in vetrine l'aspetto forse più prezioso, ovvero le scoperte di archeologia cinematografica negli archivi delle origini della settima arte in America latina. Sedici cineteche di dieci nazioni (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Perù, Messico, Paraguay e Uruguay) hanno messo a disposizione perle mai conosciute prima nemmeno dagli storici specialisti della disciplina.

Una sezione racconterà poi l'Uzbekistan, permettendo di vedere gli stilemi del primo cinema sovietico, nato dallo scontro fra tradizione e modernità e al ruolo della donna nella società socialista. A Pordenone sono attesi anche tre musicisti asiatici che accompagneranno i film con gli strumenti tipici del loro Paese, offrendone la giusta atmosfera.

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