È stata chiesta la conferma della condanna per entrambi gli imputati. Lui è in aula, lei attende il verdetto a Seattle e non ha intenzione di tornare in Italia. Il verdetto è atteso per venerdì
Condannati, poi assolti, infine nuovamente condannati. E non è ancora finita. Oggi uno dei processi più controversi degli ultimi anni approda per la seconda volta in Cassazione. Esattamente dopo due anni. I giudici della V sezione penale dovranno decidere se confermare o meno la condanna per Raffaele Sollecito e Amanda Knox rispettivamente a 25 anni e 28 anni e sei mesi per l'omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese trovata senza vita nella sua stanza in un appartamento di Perugia la notte del primo novembre 2007. Amanda e Raffaele hanno già scontato quattro anni di carcere. Gli imputati si sono sempre proclamati innocenti. I tempi della decisione sono incerti. Non si sa infatti se il verdetto possa arrivare in serata. Sollecito attenderà l’esito in aula, mentre non saranno presenti Amanda, che aspetterà a casa sua, a Seattle, e i famigliari di Meredith, rimasti in Inghilterra
Mercoledì la Cassazione deciderà il destino di Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Ma la ragazza ha un asso nella manica
"Amanda mi ha dilaniato", Raffaele Sollecito parla al microfono della trasmissione di Rete4, 'Quarto Grado' e spiega che ormai la sua strada e quella della ragazza di Seattle, coinvolta con lui nell'omicidio di Meredith Kercher a Perugia, si sono separate da tempo
Mercoledì nuova udienza in Cassazione, ma i legali vogliono dimostrare che all'ora del delitto il giovane era davanti al pc
Secondo Neewsweek la Cassazione ripristinerà la condanna, ma una fonte del Dipartimento di Stato Usa ha detto che una richiesta di estradizione verrà respinta
Il givoane, condannato in secondo grado a 25 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kircher: "Sono stato sottoposto a 15 ore di interrogatori, ma non c'entro nulla"
La tesi del giovane sulle reazioni dei social network alle notizie di cronaca. Tra gli esempi anche il flusso di colpevolisti e innocentisti per il caso Kercher
Il ragazzo ricorre in Cassazione: "Ero a casa a guardare i cartoni"