"Abbiamo chiaro cosa pensano i Primi ministri degli altri Paesi su come guidare l'Europa, è molto meno chiaro cosa vuole fare Meloni. Sul MES è ingabbiata fra Tajani a favore e Salvini contro, idem sulla nomina della von der Leyen. Non c’è Premierato o linea che tenga, se chi guida il governo prova a tenere insieme europeismo e antieuropeismo. Questo, l’Italia non se lo può permettere". Così il capogruppo alla Camera di Azione Matteo Richetti nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni alla Camera in vista del Consiglio Ue. Camera (Alexander Jakhnagiev)
L'intervento di oggi di Giorgia Meloni è tra i "più deboli e confusi, fino allo smarrimento, che io abbia ascoltato in questa aula. Quando dice che 'la maggioranza la vedremo in corso di legislaturà, ho trovato una presidente in difficoltà nel collocare la sua forza politica e il nostro Governo nel contesto europeo". Così il capogruppo alla Camera di Azione Matteo Richetti nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni alla Camera in vista del Consiglio Ue. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"Meloni non vuole inciuci con la sinistra: non si preoccupi. Questa sinistra non è disponibile" ad alleanze con le destre estreme in europa "e non lo sarà mai". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein prendendo la parola alla Camera nel corso delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Camera (Alexander Jakhnagiev)
L'Autonomia differenziata "sarà una condanna a morte per la sanità, i trasporti, l'istruzione di tante Regioni italiane che già oggi arrancano. Con l'Autonomia spacca Italia Lei, presidente Meloni, sta firmando la secessione, realizza i sogni di Bossi e calpesta il Tricolore". Lo ha affermato il deputato e presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, nell'Aula della Camera, in dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. "Il Tricolore imparate ad amarlo davvero, non a sventolarlo nelle dirette social", ha aggiunto l'ex premier. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"L'intervento di oggi di Giorgia Meloni sancisce il fallimento della sua linea politica e diplomatica in Europa. È stato un intervento nervoso e rancoroso, conseguenza dell'essere stata marginalizzata dalle scelte importanti che si stanno svolgendo in Europa. Lei, che affermava che 'la pacchia è finita, ha portato l'Italia ai margini delle questioni che contano. Oggi è venuta in Aula a chiedere meno Europa, assumendo di fatto le posizioni della campagna elettorale della Lega di Salvini e delle destre nazionaliste e sovraniste in Europa, dimenticando che l'Europa che lei oggi contesta è quella che ha dato 200 miliardi per gestire il Pnrr". Così il deputato di AVS Angelo Bonelli. "È venuta in aula a chiedere più investimenti per le spese militari, dimenticando che in Europa si spendono 300 miliardi in armamenti, più della Cina e il triplo della Russia. Basterebbe sospendere la compravendita di armi per un giorno nel mondo per sfamare trentaquattro milioni di persone", aggiunge. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"La collega Madia, per la quale ho una sincera simpatia personale, voglio ringraziarla, perché è riuscita a dire meglio di me quello che cercavo di spiegare. La ragione per la quale oggi c'è un accordo tra tre forze politiche per le tre alte cariche Ue, dice Madia, è che le tre prime forze politiche sono popolari, socialisti e liberali. È la democrazia. Ma ci si dimentica un particolare, che la terza forza ora non sono i liberali, ma i Conservatori. Oggi quindi si sceglie di stabilire che il meccanismo frutto delle elezioni non va più bene, perché oggi il terzo gruppo non piace a chi decide di fare questa scelta. Ma la democrazia sarebbe una cosa diversa, e dovrebbe rispecchiare l'indicazione dei cittadini". Così la premier Giorgia Meloni nel corso delle repliche al dibattito sulle comunicazioni rese alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani a Bruxelles. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"Meloni dice che ci sono state le elezioni ed è cambiata la maggioranza in Europa, ma questo non è vero: le destre radicali sono frastagliate l'una contro l'altra, certo sono avanzate è indubbio, ma resta una solida maggioranza europeista all'interno del parlamento europeo. Può non piacerle ma questa è la realtà dei numeri. E dicendo no al Mes si è isolata ed è finita per isolarsi persino al G7 sull'aborto. Queste scelte hanno delle conseguenze e la presidente del Consiglio si deve assumere la responsabilità di queste conseguenze. Già Meloni si è autoesclusa dal negoziato europeo sulle nomine, ora non scelga equilibrismi che danneggiano l'Italia e non si astenga in modo incomprensibile, ma anzi voti a favore delle nomine. Perchè qui non stiamo parlando di Giorgia come capo di partito, ma della Presidente del Consiglio dell'Italia e in questi cinque anni della nuova legislatura europea l'Italia deve contare ma con i fatti e la politica e non con la propaganda". Lo ha detto il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, intervenendo alla Camera sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"L'esito delle europee dice che Ppe ha vinto, che partito socialista non ha vinto, che i liberali sono in difficoltà. Bisogna tener conto dell'esito elettorale e allargare la maggioranza europea, ma noi non vogliamo stare con chi ci vede politicamente distanti. Diciamo no all'alleanza con i verdi e sì ad alleanza con i conservatori". Così Alessandro Cattaneo in Aula a Montecitorio dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ed aggiunge: Bisogna fare di tutto per far contare l'Italia, essendo là dove si decide". Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)
"Nessun autentico democratico che crede nella sovranità popolare può considerare accettabile che in Europa si tentasse di trattare sugli incarichi di vertice ancor prima che i cittadini si recassero alle urne. Poi ci si chiede perché i cittadini non considerano importante andare a votare". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)
“E' stato importante in sede G7 raggiungere un accordo politico per l'utilizzo degli asset russi congelati per inviare un sostegno all'Ucraina. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera dei deputati in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. "In un eventuale tavolo negoziale dovrà chiarirsi chi dovrà pagare per la ricostruzione dell'Ucraina", ha spiegato la premier. Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)