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"Stiamo partecipando a una riflessione su come rafforzare la presenza dell'Unione Europea nel Mar Rosso. Le opzioni allo studio sono diverse: dall'estensione del mandato di operazioni già esistenti, penso ad Atlanta, fino all'attivazione di una nuova missione europea". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sottolineando nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati l'importanza di "dotarci di un'autentica difesa comune europea". Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Medio Oriente, Tajani: "Valutiamo nuova missione europea nel Mar Rosso"

L'Italia è favorevole a un processo politico che porti verso una soluzione a due Stati per il popolo palestinese e israeliano. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, rispondendo a un'interrogazione sulle iniziative per un piano di azione di carattere diplomatico sulla situazione in Medio Oriente. "L'Italia è protagonista della riflessione sul 'giorno dopo a Gazà", ha affermato il ministro riferendosi al futuro dell'exclave palestinese una volta posto termine al conflitto. "Diciamo no al trasferimento forzato della popolazione palestinese di Gaza, alla riduzione del territorio della Striscia, alla rioccupazione da parte di Israele o al ritorno di Hamas". L'Italia si oppone anche a considerare il futuro di Gaza separatamente dalla Cisgiordania, mentre è favorevole "al ritorno dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) con una soluzione transitoria definita dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il coinvolgimento dei Paesi arabi", ha concluso il ministro. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Gaza, Tajani: "Soluzione a due Stati migliore risposta a inaccettabile violenza di Hamas"

"L'attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti non risulta in alcun modo coinvolto nell'indagine in corso". Lo ha assicurato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione M5S - rivolta al ministro per le Infrastrutture e trasporti - sulla promozione di un'indagine amministrativa alla luce di recenti notizie di stampa relative ad inchieste giudiziarie su appalti Anas. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Commesse Anas, Ciriani: "Salvini non coinvolto in alcun modo in indagine in corso"

"Le immagini di quanto accaduto in via Acca Larentia il 7 gennaio sono impressionanti e inaccettabili. Centinaia di braccia tese che fanno il saluto romano mentre viene chiamato il 'presente: una vera e propria adunata di centinaia di uomini schierati a falange che sembrano arrivare, non dal 2024, ma dal 1924". lo dice la segretaria Pd, Elly Schlein, durante il question time al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in Aula a Montecitorio. "Chi grida a 'Viva l'Italia antifascista a teatro viene identificato, chi invece partecipa a una adunata fascista può farlo indisturbato? E' di una gravità inaudita e speriamo che tutti i responsabili siano identificati e puniti", aggiunge Schlein. "Commemorare la morte tragica di tre giovani ammazzati da una violenza politica criminale non può in alcun modo giustificare l'apologia del fascismo, che è reato, non può in alcun modo giustificare la riproposizione di gesti che richiamano una dittatura che ha calpestato libertà e democrazia e prodotto le pagine più buie della storia di questo Paese. La legge Scelba punisce l'apologia del fascismo e la Costituzione lo dice con nettezza che le organizzazioni neofasciste vanno sciolte. Per questo le chiediamo quali iniziative urgenti il governo intenda adottare per quanto di competenza per impedire il ripetersi di fatti analoghi e per attivare le procedure atte allo scioglimento dei gruppi neofascisti", conclude Schlein. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Acca Larentia, Schlein a Piantedosi: "Responsabili siano puniti"

"Se qualcuno avesse ascoltato le dichiarazioni che ho fatto", avrebbe scoperto che molte accuse hanno trovato risposta "nella dichiarazione". Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nelle repliche alle comunicazioni alla Camera. "Se qualcuno avesse avuto interesse a guardare la reale posizione assunta in questo anno nei consessi internazionali, e non solo da parte mia, sulla vicenda, molte delle accuse di oggi non sarebbero state espresse", ha detto Crosetto. "Vorrei capire come posso aiutare una nazione a difendersi non dandogliene la possibilità. Vorrei capire come la diplomazia riesca a fermare cento, duecento, trecento bombe al giorno. Vorrei sinceramente aiutare una nazione invasa in qualsiasi modo non preveda nemmeno l'utilizzo di una fionda", ha detto il ministro, "ma non si può fare altrimenti". "Quando un missile sta per cadere su un asilo, l'arma usata per difenderlo viene chiamata arma ma ha scopo di difesa", ha poi sottolineato Crosetto. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Ucraina, Crosetto: "Nessuno ha ascoltato il mio intervento, come può diplomazia fermare le bombe?"

Il presupposto della pace è un giorno in cui non cadano le bombe russe, non un giorno in cui gli ucraini smettano di difendersi. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nelle repliche alle comunicazioni alla Camera. "La morte dell'Ucraina si porterebbe dietro la morte di un pezzo della democrazia", ha avvertito Crosetto. La difesa "è un prerequisito della sicurezza, che è un prerequisito della stabilità" e "la stabilità porta alla pace", ha osservato il ministro. "Non esiste, nei tempi in cui viviamo, una nazione che può permettersi di mettere da parte la difesa, ce lo dimostra anche il Mar Rosso. Non lo vorremmo, ma viviamo in tempi di scelte difficili", ha spiegato Crosetto. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Crosetto: "Presupposto della pace è un giorno in cui non cadano bombe russe"

"Quello che c'è a rischio nella guerra in Ucraina è ben di più. L'Ucraina è la prima porta, ma non è l'unica porta. Se fosse passato il concetto che quella porta poteva essere sfondata senza alcuna reazione, ci sarebbero state altre porte successive. La volontà non era andare a proteggere popolazioni russofone, era la volontà di ripristinare un antico gruppo di nazioni che non si chiamava Russia ma si chiamava Urss, era quello di ripristinare una forza che si era persa negli anni". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nelle comunicazioni alla Camera sugli aiuti all'Ucraina. "Noi ci siamo opposti a questo, in modo bipartisan con il passato governo e stiamo cercando di continuarlo oggi. Lo facciamo - ha aggiunto - con le nostre modalità, lo facciamo con passaggi parlamentari, lo facciamo rispettando quello che la Costituzione ci obbliga e ci invita a fare, lo facciamo portando un approccio diverso, cioè essere una delle prime nazioni per aiuti e una delle prime nazioni che cerca di dire che abbiamo le due strade: quella dell'aiuto senza se e senza ma e quella del tentativo di una costruzione di una strada diplomatica che ci porti alla fine del conflitto". Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Crosetto: "Volontà Russia era ripristinare l'Urss, ci siamo opposti"
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