Centinaia di migliaia in piazza. C'è anche l'opposizione, ma non i filo-curdi
L'hanno chiamata "manifestazione per la democrazia e i martiri" e hanno chiesto al Paese di scendere in piazza e mostrarsi unito contro il fall
Il premier Yildirim mette in dubbio la gestione della situazione da parte dell'intelligence
Il leader di Hizmet si smarca: "Se hanno agito in mio nome, mi hanno tradito"
Escluso dall'incontro al palazzo presidenziale il filo-curdo Selahattin Demirtas
Le ultime quattro persone nelle mani degli insorti sono state rilasciate dopo una lunga trattativa durata per giorni
Mentre continua senza sosta la repressione in Turchia, il Sultano si difende così: "Lo Stato ha il dovere di trovare i colpevoli"
Nell’intreccio di misteri e colpi di scena che hanno caratterizzato il fallito golpe, con cui una frangia delle forze armate ha maldestramente cercato di rovesciare il presidente turco Erdogan, appare anche una “flotta fantasma”
Il golpe che avrebbe dovuto rovesciare il potere in Turchia era previsto per l’alba di sabato, ma è stato anticipato a venerdì notte perché i servizi turchi scoprirono i piani dei militari qualche ora prima che scattasse il Putsch
I cieli della Turchia, la notte di venerdì, erano affollati di caccia F-16. I jet si rincorrevano a bassa quota sopra Ankara ed Istanbul illuminandosi reciprocamente con i radar d’attacco, senza però arrivare mai ad aprire il fuoco. E tra i piloti che, nella notte di venerdì, a bordo dei jet F-16, inseguivano ad altissima velocità gli stessi caccia guidati dagli uomini rimasti fedeli al presidente Recep Tayyip Erdogan, c’erano anche i due piloti che il 24 novembre del 2015, al confine tra Siria e Turchia, abbatterono in volo il Su-24 Fencer russo, impegnato nelle operazioni anti-Isis nel nord della Siria, che per 17 secondi violò lo spazio aereo turco