esuli

Alla fine della Seconda guerra mondiale oltre 300mila italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia scappano dalle loro terre per fuggire alla violenza dei partigiani del maresciallo Tito. "Sono arrivati gli slavi, hanno incominciato a uccidere. Lì era diventato pericoloso. Non abbiamo potuto fare altro che venire via".

Marianna Di Piazza
"Non abbiamo potuto fare altro che scappare"

Nel porto vecchio di Trieste c’è un magazzino “speciale”. Le mura sono logorate da salsedine ed umidità ma, sulla facciata, si legge ancora il numero “18”. Divenuto famoso grazie allo spettacolo di Simone Cristicchi, questo luogo metastorico custodisce le masserizie dei nostri connazionali costretti a scappare alla fine della seconda guerra mondiale da Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla pulizia etnica e per non rinnegare la propria italianità

Elena Barlozzari
Magazzino 18: quello che resta degli esuli italiani

Nuovo sfregio alla memoria della popolazione italiana d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia: nell’hinterland milanese viene sfregiata la targa del “Giardino dedicato alle Vittime delle Foibe”

Elena Barlozzari
Milano, nuovo blitz anti-Foibe
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