Già da tempo, le capacità militari di Hezbollah si sono rivelate ben al di sopra di quelle di un tradizionale gruppo di resistenza armata. Ma per la prima volta, il Partito di Dio, attraverso il War Media Center, ha reso pubblico l’utilizzo di droni d’attacco nella guerra siriana
Hezbollah
A dieci anni di distanza dalla fine della guerra dei “34 giorni” o “seconda guerra del Libano” traHezbollah e Israele, le capacità militari del Partito di Dio destano ancora preoccupazione tra i diplomatici e gli esperti militari israeliani
Nel 2006 difendeva la tregua tra israeliani ed Hezbollah. Una bomba lo ha colpito. Oggi le sue battaglie sono sui campi sportivi
Alta tensione lungo il confine tra Libano e Siria. Secondo quanto riporta la televisione libaneseAl-Manar, all’inizio di maggio i miliziani del Fronte al-Nusra e quelli di altri gruppi radicali, avrebbero lanciato numerosi razzi e colpi di mortaio nelle zone controllate dai combattenti sciiti libanesi e dall’esercito governativo siriano nelle città di Wadi Barada, al-Kfeir, Zabadani, Serghaya e Hreira
La morte di Mustafa Badreddine, il comandante di Hezbollah ucciso la settimana scorsa in Siria nei pressi dell’aeroporto internazionale di Damasco, rischia di esasperare ancor di più il conflitto che dal Libano all’Iraq, passando per Siria e Yemen, vede contrapposte Arabia Saudita e Iran
Secondo le stime diffuse dall’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, Hezbollah avrebbe, in tre anni di combattimenti in Siria, perso circa 1041 uomini
Mustafa Badreddine è morto in un raid aereo in Siria. È polemica con Israele
Il cimitero di Rawdat al Hawra è cambiato. Fino a due mesi fa vi regnava un silenzio assordante, rotto soltanto dai canti delle preghiere dei mujahiddeen che venivano a rendere omaggio ai propri compagni d'armi caduti in battaglia. Le tombe riempivano soltanto la metà dello spazio disponibile. "Se tornerai tra un mese lo troverai tutto pieno" mi aveva detto un giovane combattente.
“Lei ha timbri israeliani sul passaporto?”. “È mai stato in Israele?” Alla mia risposta negativa la funzionaria mi guarda, mi riconsegna il documento e dice: “Sa, da Beirut ci chiedono di segnalare loro eventuali arrivi di persone che siano mai state in Israele, anche se con passaporti diversi di quelli in uso”. Sono a Malpensa e sto per decollare, la direzione finale è il Libano. Dove le autorità controllano scrupolosamente se nel passato di chi arriva vi siano legami con il vicino Stato ebraico. In tal caso l’accesso verrà negato
I raid avvenuti dallo scorso ottobre ad oggi hanno ricevuto il visto del Cremlino. Stratfor rivela base Hezbollah a nord del confine tra Siria e Libano e possibile nuovo target dei caccia israeliani