Kiev

Dal seggio numero 12, Natalya Serghevnya snocciola a mezzogiorno i dati di 860 iscritti e 400 elettori già venuti a fare il loro dovere “compreso un 10% di tartari”, che sono musulmani. In realtà si vedono solo babucke che si inchinano davanti alle urne come se fosse un altare

Fausto Biloslavo
Tra tartari e babucke, ecco i votanti

Fra i giovani che bvotano per il referendum, colpiscono i “russkie motoziclisti ” con i loro scintillanti bolidi e le bandiere di Mosca. “Non chiamateci bikers, parola straniera - esordisce Pietr - Siamo per la Russia e per Putin”

Fausto Biloslavo
Tra i votanti, i "russkie motoziclisti"

In un’altra scuola adibita a seggio un altoparlante gracchia vecchie canzoni patriottiche dell’Unione Sovietica. Il colonnello Leonid Federovich, veterano della seconda guerra mondiale, che avrà 90 anni, cammina a fatica, ma per l’occasione ha rispolverato la divisa con tutte le medaglie. Non mancano quelle con il faccione di Stalin. Per lui che ha combattuto in Ucraina, Polonia ed arrivò a Berlino nel 1945 è un giorno a lungo atteso. “Con il nuovo potere di Kiev saremmo ben presto diventati degli schiavi. Vogliamo la Russia” dichiara senza ombra di dubbio.

Fausto Biloslavo
Votanti alle urne: “Vogliamo la Russia”

La tensione in vista del referendum è salita alle stelle e ai posti di blocco sono comparsi i soldati armati del nuovo esercito indipendentista

Fausto Biloslavo
Crimea, soldati armati ai posti di blocco

Nella roccaforte tartara di Bakhchisaray, in Crimea (dove la popolazione fu deportata da Stalin nel 1944), pochissimi vanno a votare per il referendum. Di Fausto Biloslavo

Fausto Biloslavo
AUDIO I Tartari disertano il voto
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