L'ipocrisia di Tartufo, l'avarizia di Arpagone, la misantropia di Alceste... Nei personaggi del genio francese tutti i peccati capitali dell'uomo di oggi. E il modo per "confessarli"
Lui, Arpagone, resta arido, possessivo, lontano dagli altri, chiuso nella palandrana sdrucita che Moliere ha scelto per identificarlo. Gli altri, parenti e servitù, girano a piacere attorno al canovaccio noto e lo spalmano in due ore e quindici filate, senza sosta, sempre in scena in un contorno misero come l'esistenza di Arpagone, eppure colorato e bizzarro
La "Trilogia" con Servillo al Piccolo, la "Scuola delle mogli" al Parenti. Le sale milanesi riscoprono la commedia dell’arte
Il 24 luglio, al festival di Marina di Pietrasanta, sarà rappresentata la piece con la quale il maestro del cinema erotico interpreta il personaggio dell'opera di Moliere come un riflesso di Gabriele D'Annunzio.