radicalismo islamico

Arrestato dalla Digos la settimana scorsa, il macedone Zejnullah Sadiki farà domani ritorno in Albania. Tante le prove contro di lui: il suo nome è figurato vicino alla foreign fighter Maria Giulia Sergio (Fatima), e nel 2013 ospitò un predicatore kosovaro poi accusato di reclutamento jihadista

Federico Garau
Grosseto, espulso imam per radicalismo: “Nessuna prova, tornerò”

Il pericoloso straniero, che dal 2008 si trovava in stato di clandestinità nel nostro Paese, ha mostrato in più occasioni un sentimento di odio per la nostra società ed intolleranza verso i cosidetti infedeli. Sulla sua pagina Facebook, video cruento dal titolo “Macellazione lecita di un cristiano”

Federico Garau
Espulso tunisino radicalizzato: "Entreremo in casa vostra, morirete"

Croci spezzate e loculi profanati. Sembrerebbe di essere a Mosul o in una qualunque ex roccaforte liberata dalle barbarie dello Stato islamico e, invece, siamo ad appena 700 km da Roma. In Kosovo. Si presenta così, quasi completamente devastato, il cimitero serbo ortodosso di Kosovska Mitrovica. Nella notte di venerdì, infatti, sono state distrutte oltre il 90% delle tombe ortodosse che si trovano nella parte sud della città. Divisa, dagli anni Novanta, in due municipalità antagoniste ed unita, solo apparentemente, da un ponte che è sempre stato teatro di furibonde tensioni. Nella parte settentrionale, infatti, la maggioranza della popolazione è serba ed ortodossa mentre, in quella meridionale, vivono gli albanesi di religione musulmana. A scoprire l’accaduto sono state proprio le persone che, dalla parte serba, hanno raggiunto la municipalità albanese per rendere omaggio ai propri cari. Un episodio di violenza interreligiosa che, dai pogrom anticristiani del 2004, non ha precedenti e che riaccende i riflettori sulla crescente radicalizzazione che sta vivendo la regione balcanica e, in particolare, il piccolo stato del "Kosmet", avamposto strategico per centinaia di jihadisti diretti in Europa e nelle polveriere mediorientali.

Elena Barlozzari
Croci spezzate: Kosovo in balia del radicalismo
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