Non è solo uno dei fiumi più inquinati d’Europa. Il Sarno rappresenta un pericolo per chi popola il suo bacino idrografico anche per l’elevato rischio di esondazioni. E per averne un’idea basta fare un giro tra le campagne attraversate dai suoi affluenti. Ci sono canali ostruiti dal sedime. La melma ha alzato così tanto i fondali che l’acqua ha raggiunto il livello dei piani viabili dei ponticelli che permettono di attraversarli. E quando piove l’acqua che contengono (resa torbida dall’inquinamento) finisce per inondare i terreni coltivati e le case dei contadini. Un pericolo e un danno enorme per l’economica locale, per quei piccoli agricoltori che ancora resistono e per il territorio. Ci vorranno ancora anni prima dell’avvio delle opere previste dal Grande Progetto Sarno per la sicurezza idraulica del fiume. Intanto, il pericolo di esondazioni è concreto e resta imminente. E la speranza è che nel frattempo non si dovrà parlare ancora di tragedie annunciate
Tra le campagne dell’agro nocerino-sarnese i canali risultano ostruiti e l’acqua ha finito per far raggiungere i piani viabili dei ponti. Ma per la sicurezza idraulica del fiume Sarno bisogna ancora aspettare
La melma accumulata nei canali tributari del fiume Sarno ha alzato i livelli dell'acqua fino ai piani viabili. Il sedime, in qualche caso, ha finito per ostruire i corsi d'acqua. Le immagini documentano le condizioni in cui si presentano tra le campagne dell'agro nocerino-sarnese
Le immagini del fiume Sarno, uno dei corsi d'acqua più inquinati d'Europa
Scarichi industriali abusivi, sversamenti illeciti di aziende agricole e acque reflue non depurate stanno inquinando da circa 40 anni il Sarno. Siamo stati lungo il corso di uno dei fiumi più inquinati d'Europa: 24 chilometri che sfociano nel golfo di Napoli, tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. Tra miasmi, scarichi killer, lungaggini e rimpalli di responsabilità degli enti competenti, si attende il Grande Progetto Sarno: circa 400 i milioni di euro stanziati per il disinquinamento del fiume e la sua sicurezza idraulica. Ma il ginepraio in cui si finisce nel risolvere le questioni del fiume campano tiene ancora troppo lontana l’era in cui si potrà assistere a una sua rinascita