Droni e blocchi strategici: così la Cina vuole paralizzare Taiwan

Nel 2024 Tokyo ha rilevato ben 30 droni cinesi – sette volte il numero del 2021 - volare nello spazio aereo vicino alle isole Nansei, una catena di isole vicino a Taiwan. Ecco la strategia di Pechino

Un drone cinese TB-001.
Un drone cinese TB-001.
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C'è un dato raccolto dal ministero della Difesa del Giappone che preoccupa gli analisti militari. Nel 2024 le autorità nipponiche hanno rilevato ben 30 droni cinesi – sette volte il numero del 2021 - volare nello spazio aereo vicino alle isole Nansei, una catena di isole giapponesi che si estende dalla punta meridionale di Kyushu a Yonaguni, vicino a Taiwan. Ecco, Taiwan: è proprio questo il nodo spinoso che coinvolge la Cina, spaventa gli Stati Uniti e i principali partner asiatici di Washington. Pare infatti che Pechino stia lentamente migliorando le capacità operative dei propri droni in vista di un fantomatico, ipotetico, eventuale attacco a Taipei. Lo strano incremento dell'utilizzo dei velivoli senza pilota nello spazio aereo attorno alle Nansei è sempre più considerato da Tokyo come parte della strategia anti-accesso/interdizione dell'area (A2/AD) della Cina, una strategia volta a impedire l'intervento militare statunitense in caso di conflitto a Taiwan o nel Mar Cinese Meridionale.

I droni cinesi e la possibile strategia di Pechino

Lo Yomiuri Shimbun ha scritto che nel 2017 e nel 2018 il Giappone aveva rilevato un solo drone non desiderato per ciascuno dei due anni. Il numero è però salito a quattro nel 2021, a 10 nel 2022, a nove nel 2023 e, poi, a 30 nel 2024. Si stanno allargando anche le aree all'interno delle quali operano i velivoli senza piloti cinesi. Se nel 2021 questi ospiti indesiderati erano soliti volare seguendo le rotte del Mar Cinese Orientale, gli altri hanno iniziato a mettere nel mirino l'isola di Okinawa e di Miyako, e altri si sono addirittura spinti fino all'Oceano Pacifico. Nel 2024 quattro droni hanno intrapreso quest'ultima rotta per virare verso nord, nella prefettura di Kagoshima, o verso sud, diretti verso il canale di Bashi a sud di Taiwan.

Il ministero della Difesa di Tokyo ha confermato sei diversi tipi di droni ad ala fissa. Tutti hanno capacità di ricognizione ma tre erano dotati di capacità di attacco come missili. In generale, fanno sapere le autorità giapponesi, le forze armate cinesi hanno ampliato le operazioni di aerei e navi da guerra nei cieli e nelle acque vicine al Giappone. L'aumento dell'attività di volo dei droni sembra essere parte di questa estensione della forza militare di Pechino. "È chiaro come la Cina stia cercando di intensificare la pressione militare su Taiwan", ha affermato un funzionario del ministero della Difesa di Tokyo. "Probabilmente la Cina amplierà ulteriormente le aree della sua attività con i droni", ha aggiunto.

Bloccare gli Usa e Giappone

I giornali giapponesi sono convinti che la Cina, in caso di un conflitto nel Mar Cinese Meridionale o a Taiwan, intenda impedire il movimento degli Stati Uniti tra la cosiddetta prima catena di isole, che si estende dalle isole Nansei alle Filippine, e la seconda, che va dalle isole Ogasawara a Guam - dove si trovano le basi Usa - e negare così alle forze statunitensi l'accesso all'interno della prima catena più vicina alla Cina. Le accresciute capacità operative della Cina in materia di droni rappresentano una minaccia critica per la sicurezza del Giappone, rendendo necessaria l'immediata attuazione di nuove contromisure da parte del ministero della Difesa nipponico.

Una delle principali preoccupazioni degli Usa riguarda insomma le capacità di ricognizione dei droni della Cina. Per quale motivo? Pechino possiede il missile balistico Dong-Feng 21 (DF-21D), che ha una gittata di 2.150 chilometri ed è noto come "carrier killer". Per puntare con precisione una nave in movimento in mare è necessario un posizionamento preciso e una guida missilistica. Tuttavia, i satelliti da ricognizione in orbita attorno alla Terra non possono fornire un tracciamento continuo dei movimenti di una nave tra i loro passaggi. "Sarebbe una minaccia significativa se i droni potessero localizzare le navi e guidare i missili basandosi su queste informazioni", ha affermato un altro funzionario del governo giapponese.

Nel 2023, il governo giapponese ha allentato le restrizioni sull'uso di armi contro i droni. Questo cambiamento di politica consente l'uso di armi contro gli Uav che violano lo spazio aereo giapponese e sono diretti verso strutture critiche come aeroporti o centrali nucleari.

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