Con una media di 180 aggressioni l’anno, guidare un autobus nella Capitale è diventato sempre più pericoloso. A minacciare i conducenti sono soprattutto sbandati, stranieri e baby gang
Con centinaia di treni ogni giorno e milioni di passeggeri all’anno, la Stazione Tiburtina è il secondo snodo ferroviario della Capitale. Eppure, basta uscire all’esterno dell’edificio per imbattersi in uno scenario da incubo. Sotto i piloni della Tangenziale l’aria è irrespirabile, il lastricato è ricoperto di vetri rotti e immondizia, e l’area pullula di sbandati che si preparano a trascorrere la notte in strada. In questo scenario di ordinario degrado, la scorsa settimana, si è consumata l’ennesima aggressione. E nemmeno le recenti operazioni di sgombero si sono rivelate risolutive. Dopo poche ore dall’intervento, infatti, ubriaconi e senza tetto sono tornati al loro posto. Residenti e commercianti, invece, stanno pensando di andarsene, come dimostrano i tanti cartelli affissi per strada.