Giovanni Masini

Foto profilo di Giovanni Masini

Nato a Milano nel novembre 1990, la mia famiglia è lombarda e ambrosiana da generazioni.

Scrivere è sempre stato il mio più grande amore, il giornalismo la forma più congeniale che ho trovato. Al sito del Giornale dal luglio 2014, la mia vera e grande passione è la politica.

Curioso per natura, ho cercato di assecondare la mia sete di imparare con studi classici prima e con una laurea in filosofia poi. Studiare giornalismo a Londra mi ha permesso di apprezzare quanto c'è di meglio sia dentro che fuori d'Italia; poi ho capito che scrivere in una lingua che non fosse la mia era impossibile e sono tornato a giocare con le parole in italiano.

Sempre pronto ad intavolare una discussione schietta, cercherò nel limite del possibile di rispondere ad ogni dubbio e richiesta di chiarimento. Se non detestassi il genere, sceglierei come motto “Ne pas tricher”, di Albert Camus. Non barare.

Ricchezza e povertà convivono fianco a fianco nel porto turistico di Bodrum: mentre i villeggianti salgono e scendono dagli yatch, centinaia di profughi trascorrono la giornata sui moli in attesa dei gommoni che, di notte, li porteranno in Grecia

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Bodrum, i bimbi dei profughi nel porto degli yatch

Si celebra oggi, a Zermatt e a Cervinia, ma in tutto il mondo dell'alpinismo mondiale, il centocinquantesimo anniversario della prima ascensione del Cervino, la montagna più bella del mondo. Era il 14 luglio 1865 quando l'inglese Edward Whymper, con altri sei compagni, conquistò la vetta dal versante svizzero, che per l'occasione è stato illuminato da torce. Purtroppo l'impresa venne macchiata da una tragedia: sulla via del ritorno, quattro alpinisti precipitarono trovando la morte. Whymper ed altri due, invece, si salvarono. Qualche giorno dopo veniva effettuata, dal valdostano Jean-Luis Carrel, la prima salita dal lato italiano (per una via più difficile).

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I 150 anni dalla prima ascensione del Cervino

È un vero e proprio campo profughi di fortuna, quello sorto nei giardini di Viale Vittorio Veneto a Milano, dove decine di eritrei ed etiopi sgomberati dalla Stazione Centrale si affollano tra i cespugli, dove trascorrono le giornate in attesa della notte, che - almeno per i più fortunati - trascorreranno in un centro di accoglienza. Le condizioni igieniche di questi disperati, però, sono agghiaccianti e già si diffondo le prime epidemie, con diversi casi di scabbia segnalati

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Milano, degrado e malattie in Porta Venezia

Viaggiando in treno verso il Brennero è impossibile non notarli: a Verona, Trento, Bolzano, fino al confine. Quasi tutte le stazioni sono affollate di profughi che tentano la fuga verso l'Austria: ma il confine è chiuso e gli immigrati restano abbandonati al loro destino, sbandati e senza meta

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L'odissea degli immigrati in treno

Da Enrico De Nicola a Giorgio Napolitano, sono stati undici i Presidenti della Repubblica che si sono avvicendati al Quirinale, residenza e simbolo della massima carica repubblicana. In attesa dell'elezione del dodicesimo Capo dello Stato, ripercorriamo

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Enrico De Nicola firma la Costituzione repubblicana, il 27 dicembre 1947

"È un corteo pacifico e democratico, c’è anche gente di sinistra che non vuole l’immigrazione clandestina: oggi è la svolta della gente perbene" Così il segretario della Lega Matteo Salvini arrivando alla manifestazione sull’immigrazione a Milano

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La Lega in piazza contro l'immigrazione clandestina
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