Marianna Di Piazza

Foto profilo di Marianna Di Piazza

Udinese di nascita, milanese di adozione. Mi sono trasferita all’ombra della Madonnina per inseguire il sogno del giornalismo, ma ho lasciato il mio cuore nella piccola cittadina friulana. Vivo con la valigia sotto al letto, sempre pronta per una nuova avventura. Ho realizzato reportage in Europa, Nord Africa e, naturalmente, in Italia. Ma il mio sogno è quello di vivere e raccontare i teatri di guerra. Cresciuta leggendo i libri di Oriana Fallaci e i reportage dei più grandi inviati nelle zone calde del pianeta, ho voglia di partire con la mia telecamera per raccontare conflitti e sentimenti. Sono una perfezionista in ogni cosa, anche se mi piacerebbe vivere con un po' più di spensieratezza. E quando ho bisogno di staccare la spina, una serie tv e del buon vino, friulano.

La maxi operazione anti droga a Mestre dello scorso luglio non ha estirpato il problema: in città si vende ancora l'eroina gialla killer. E i residenti hanno sempre paura di pusher e tossicodipendenti: "Non usciamo la sera"

Marianna Di Piazza Fabio Franchini
Mestre, market dello spaccio

A Milano l'ennesimo rogo dell’anno: nella discarica di via Chiasserini i rifiuti continuano a bruciare. E i residenti si lamentano del degrado della zona: "Ce lo aspettavamo"

Fabio Franchini Marianna Di Piazza
Milano, nella discarica che brucia

Dopo aver percorso la rotta balcanica, i migranti entrano in Italia imboccando uno dei sentieri carsici che partono dalla Slovenia e finiscono nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Gli agenti pattugliano costantemente i valichi di frontiera, ma è difficile controllare le aree boschive di confine.

Marianna Di Piazza
Trieste, dove arriva la rotta balcanica

Viaggio nel mercato nero tra viale Toscana e viale Castelbarco, a pochi passi dall'Università Bocconi. Un suq abusivo gestito da nomadi e stranieri

Marco C. Vassallo Marianna Di Piazza
Solidarietà in vendita al mercato nero

Nel 1944 Graziella ha nove anni. I suoi genitori vengono presi e uccisi, lei trascinata via e costretta a vivere per mesi con i partigiani titini. "Sono viva grazie a mio fratello".

Marianna Di Piazza
Una bambina in mano ai partigiani di Tito
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