Angelina Jolie nel campo profughi più grande del medioriente, al confine fra Siria e Giordania
L'approccio guerrafondaio della Clinton allontana le prospettive di una congiuntura pacifica per il Medio Oriente che Franco Battiato ebbe il coraggio di proporre nel lontano 1992
Nella giornata in cui l’Inviato Speciale dell’Onu, Staffan De Mistura, si è rivolto a Stati Uniti eRussia affinché i due paesi esercitino la loro influenza per salvare quel che rimane del cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 27 febbraio, le prospettive per una stabilizzazione della Siriasembrano allontanarsi
Da George Cloney ad Angelina Jolie passando per i protagonisti del Trono di Spade, tutti in fila, dietro la cinepresa, a provocare le corde emotive del grande pubblico per raccogliere fondi (e gonfiare l'immagine). Tutta l'ipocrisia dei nuovi missionari
Tutte le potenze in campo approfittano di questa fase di stallo relativo per muovere le proprie pedine e accusare l’altro di voler sabotare la fine provvisoria delle ostilità. La Turchia non avendo gli scarponi nel Paese sposta carri armati, armi e munizioni al confine, per farsi trovare pronta una volta terminato il cessate-il-fuoco
Se riuscissimo ad estirpare il cancro dello Stato islamico, il Medio Oriente conoscerebbe la pace?
Secondo il leader la nascita di uno Stato curdo è “più vicina che mai”. Stati Uniti e Israele sacrificheranno l'alleanza con la Turchia di Erdogan per accontentarlo?
“Sfortunatamente i miei sforzi per aiutare la popolazione palestinese vittima di violazione da parte delle autorità israeliane sono stati bloccati”. Si legge nel comunicato di Makarin Wibisono che doveva indagare sulla strage di Gaza di luglio del 2014
I paladini della giustizia mondiale hanno invitato il governo sciita a rispettare i suoi obblighi internazionali di proteggere le sedi diplomatiche ma nel testo non vengono menzionate le cause che hanno provocato l’insurrezione popolare iraniana contro l’ambasciata
Il presidente siriano Bashar al Assad e la moglie Asma si sono recati a sorpresa nella chiesa “di nostra Signora di Damasco” per festeggiare il Natale. Così il leader di confessione alawita si conferma custode della minoranza cristiana in Siria