![Abate, naturalista e filosofo. Stoppani tra fede e scienza](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/13/1739434707-antonio-stoppani-latelife.jpg?_=1739434707)
«Amare la patria, credere in Dio!» le ultime parole che pronunciò prima di morire. Abate e poi scienziato, letterato, sacerdote, filosofo e pedagogista, il Centro internazionale di Studi Rosminiani di Stresa e il Museo di Storia naturale organizzano una giornata di studi per Antonio Stoppani (1824-1891) al termine delle iniziative per il bicentenario della nascita. Appuntamento domani alle 9,30 (ingresso libero) al museo in Corso Venezia 55.
Poliedrica la figura dell'abate Antonio Stoppani, protagonista dei fervori risorgimentali cattolico-liberali che aspiravano a un'Italia unita e libera. Partecipò alle Cinque Giornate di Milano, ma anche del dialogo tra fede e ragione e tra religione e scienza con le sue ricerche geologiche, paleontologiche e naturalistiche. A introdurre la giornata il professor Luciano Lanna, direttore del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura e la professoressa Annalisa Rossi, direttrice della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, con prolusione dell'arcivescovo Mario Delpini. Coinvolti gli istituti che conservano fondi su di lui: il Centro Studi Rosminiani per la documentazione storico-politica sulla dibattuta questione rosminiana di cui fu protagonista, fondando il periodico scientifico-letterario Il Rosmini; il Museo di Storia Naturale del quale Stoppani fu direttore dal 1882 al 1891 e per il quale ideò il nuovo e attuale edificio, con il suo patrimonio storico-archivistico accanto a esemplari dalle sue collezioni; il Seminario Diocesano di Venegono dove già negli anni scolastici Stoppani fu referente del Gabinetto di fisica in cui sono conservati fossili e reperti paleontologici e geologici alla base delle sue pubblicazioni scientifiche; il Sistema Museale Urbano Lecchese e l'Istituto dei Ciechi dove sono custoditi documenti del nipote Pietro, rettore dell'Istituto.
Come pedagogista, la fama di Stoppani è legata alla sua opera più nota, dedicata all'educazione scientifica del popolo e dei giovani Il Bel Paese - Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d'Italia, del 1876, a lungo tra i libri educativi più diffusi insieme al Pinocchio di Collodi e al Cuore di De Amicis. Come scienziato affermò per primo l'unità orografica e strutturale delle Alpi lombardo-svizzere, avviando gli studi geologici e paleontologici con la pubblicazione della Paléontologie lombarde. Il Corso di Geologia per il Politecnico, fu tra i primi trattati di geologia. Come filosofo della scienza e della religione ante litteram, era convinto che non vi fosse contrasto tra filosofia e religione, perché entrambe ricercano la verità, seppur con modalità diverse. Gli scritti sulla cosmogonia mosaica e la storia della creazione e Il Dogma e le scienze positive del 1884 conciliano fede e ragione, in controtendenza rispetto alle teorie positiviste e materialiste del tempo. La formazione rosminiana lo spingeva a promuovere l'unità del sapere e un rinnovamento della filosofia cattolica.
Come sacerdote fu protagonista della battaglia tra intransigenti e conciliatoristi e contro chi negli ambienti ecclesiali era ostile al Regno d'Italia, nel 1876 Stoppani voleva candidarsi deputato nella circoscrizione di Lecco e della Valsassina.
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