Washington - Otto anni fa iniziava l'operazione militare in Afghanistan. Nel pieno del dibattito sul futuro della
guerra il presidente americano, Barack Obama, ha
annunciato ad alcuni esponenti del Congresso che non intende
procedere a una sostanziale riduzione delle truppe nel paese
asiatico, ma ha confermato la sua indecisione riguardo all’invio
dei rinforzi come espressamente richiesto dal generale Stanley
McChrystal.
Al meeting di ieri hanno partecipato 31 tra deputati e senatori
di entrambi gli schieramenti politici, tra cui anche l’ex rivale
elettorale di Obama, John McCain.
Congresso diviso L’invio o meno di rinforzi in afghanistan divide il Congresso e
l’opinione pubblica americana e rappresenta una scelta dai grossi
pericoli politici. Molti critici sostengono che un ritardo nelle
scelte sulle truppe sarebbe un sintomo dell’eccessiva indecisione
da parte del presidente, che è anche comandante in capo delle
forze armate. "Quale che sia la decisione che il presidente prenderà, entrambi
gli schieramenti la sosterranno in Congresso", ha commentato il
leader dei senatori democratici, Harry Reid, dopo l’incontro
avuto ieri alla Casa Bianca con Obama. Una riunione definita "molto importante" anche dalla presidente della Camera, Nancy
Pelosi che ha parlato di "scelte difficili" per la guerra a Kabul.
L’incontro con la delegazione di parlamentari è durato poco più
di un’ora durante la quale Obama ha esposto lo stato della
revisione strategica in atto, rispondendo poi alle domande dei
deputati e dei senatori.
L'impegno della Nato "Si è parlato del rapporto presentato
dai generali a fine agosto, delle diplomazia nella regione e
dell’impegno degli alleati della Nato", ha detto Pelosi
all’uscita dalla Casa Bianca.
I repubblicani, da parte loro, hanno chiesto di seguire le
indicazioni di McChrystal, comandante in capo delle forze Nato a
Kabul: altri 40mila uomini nei prossimi mesi. "Esprimiamo il
nostro sostegno per l’impegno dimostrato dal presidente,
chiedendo che ascolti le richieste degli ufficiali sul campo che
sono quelli che conoscono meglio di tutti lo stato delle
operazioni", ha detto alla Cnn Eric Cantor, uno dei leader della
minoranza alla Camera.
Scoveremo Al Qaeda "Scoveremo Al Qaeda
dovunque abbia le sue radici e non allenteremo la nostra
presa". Così il presidente Usa, Barack Obama, è intervenuto
al centro Nazionale Antiterrorismo in Virginia. "Sappiamo - ha
detto Obama senza mai fare riferimento all’Afghanistan - che Al
Qaeda e i suoi alleati ci minacciano da diversi angoli del
pianeta, dal Pakistan ma anche dall’Africa orientale, dal
Sud-est asiatico, dall’Europa e dal Golfo". Ed è per questo,
ha aggiunto, "che la nostra pressione sarà senza quartiere e
senza tregua". "Come dicono gli esperti antiterrorismo - ha
detto ancora il presidente Usa - dobbiamo sforzarci perchè Al
Qaeda non solo perda la sua capacità operativa ma anche ogni
legittimazione e credibilità".
Esclusa forte riduzione truppe Il presidente Usa,
Barack Obama, ha comunicato ai leader del Congresso che non
prevede di ridurre sostanzialmente il numero delle truppe
statunitensi in Afghanistan nè di trasformare la missione in
una mera caccia al terrorista. Lo sostiene il New York Times,
aggiungendo che il presidente Usa non ha ancora deciso se
inviare nel martoriato Paese altri soldati, così come
richiesto dal generale Stanley McChrystal, comandante delle
truppe statunitensi e della Nato sul terreno.
Obama ha ricevuto una trentina di congressisti tanto
democratici che repubblicani martedì pomeriggio alla Casa
Bianca; e ha detto che la decisione su un eventuale
rafforzamento del contingente, decisione che dovrebbe arrivare
nelle prossime settimane, si baserà su quello che lui
considera il modo migliore per evitare futuri attacchi
terroristici agli Usa e agli alleati; ma ha aggiunto -ha
rivelato una fonte alla Reuters- che la sua decisione "non
renderà tutti felici". McChrystal ha raccomandato l’invio di
ulteriori rinforzi (40.000 soldati) perchè la guerriglia
talebana diventa ogni giorno più insidiosa. Attualmente gli
Usa possono contare su circa 68.000 uomini sul terreno
(bilancio che comprende anche i 21.000 autorizzati da Obama
all’inizio dell’anno).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.