Roma - Proteste e scontri, ma alla fine l'accordo è saltato fuori e l'Alcoa, azienda che lavora l'alluminio, ha ritirato la cassa integrazione. L’azienda ha deciso di ritirare la procedura di cassa integrazione per tutti i lavoratori dei siti di Fusina e Portovesme. Lo annuncia Mario Ghini, segretario nazionale Uilm. "Stiamo aspettando l’arrivo del ministro Scajola, rientrato dall’estero, per firmare il verbale d’intesa. C’è l’accordo che prevede il ritiro della procedura di cassa integrazione prevista per i lavoratori Alcoa degli stabilimenti di Fusina in Veneto e Portovesme in Sardegna. Ci rivedremo per un primo confronto tra le parti al dicastero dello Sviluppo economico il prossimo 9 dicembre" spiega. "L’intesa - specifica Ghini - prevede l’istituzione di un tavolo permanente di natura tecnica per definire tutti gli strumenti utili all’approvvigionamento energetico a prezzi calmierati nel rispetto di quanto previsto dal decreto legge sulla competitività. Siamo soddisfatti e andiamo a riferirlo ai lavoratori in piazza".
Attimi di tensione Scontri fra lavoratori e forze dell’ordine. In tarda mattinata il
corteo degli operai (circa mille) ha tentato di lasciare il
percorso concordato con la prefettura per andare sotto le
finestre del ministero dello Sviluppo economico dove era in
corso la trattativa fra azienda e sindacati. Secondo quanto
riferisce la polizia, i manifestanti "sono partiti da piazza
della Repubblica e giunti a largo di Santa Susanna
improvvisamente hanno deviato dal percorso precedentemente
concordato imboccando via Bissolati, dove hanno cercato di
forzare lo sbarramento della Polizia di Stato. Nel corso del
fronteggiamento tra manifestanti e Forze dell’Ordine, un
manifestante è stato colto da malore e subito soccorso. Un
agente è stato spintonato ed è caduto a terra battendo la
testa. Un altro agente ha riportato contusioni ad un ginocchio
dopo essere stato colpito dal megafono lanciato da un
manifestante".
Polizia: "Nessun intervento repressivo" La polizia sottolinea che "le forze dell’Ordine in ogni
caso non hanno effettuato alcun tipo di intervento repressivo
nè tantomeno fatto uso di manganelli, ma solo azioni di
contenimento".
Dopo gli scontri, intorno alle 14, la delegazione sindacale
presente al ministero ha interrotto la trattativa per
incontrare i manifestanti. Trattativa che comunque è poi
ripartita dopo uan quarantina di minuti ed è tuttora in corso.
Il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini spiega che
la delegazione ha incontrato gli operai "anche per rasserenare
gli animi, dato che era arrivata la notizia di momenti di
tensione tra operai e forze dell’ordine. Il corteo dei
lavoratori Alcoa è pacifico, la vertenza in atto merita la
massima attenzione e con questo spirito abbiamo ripreso la
trattativa in sede ministeriale".
Al tavolo non è presente il ministro Claudio Scajola in
missione all’estero. L’esecutivo è rappresentato dal
sottosegretario Stefano Saglia e dal capo di gabinetto del
ministro Luigi Mastrobuoni.
Anche Cappelllacci in corteo "La Sardegna è oggi a Roma
per affrontare con grande realismo e senso di responsabilità, e non
con un atteggiamento fatalistico, una situazione difficile e complessa
che unisce le forze per una rivendicazione giusta: quella di non
vedersi negare la speranza di costruire, tutti insieme, un futuro
migliore".
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