Fotovoltaico: cos'è, come funziona e vantaggi ambientali

Un impianto fotovoltaico sfrutta l'energia delle radiazioni solari che vengono trasformate in corrente alternata per uso domestico. I vantaggi per l'ambiente sono notevoli

Fotovoltaico: cos'è, come funziona e vantaggi ambientali

Promuovere l’utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili è uno degli obiettivi della transizione energetica. Al riguardo, proprio lo scorso ottobre, il governo ha prorogato la validità del bonus fotovoltaico, già introdotto dalla legge di bilancio 2022, che prevede un’agevolazione fiscale per le spese relative all’efficientamento energetico degli edifici. Investire nel green non solo significa risparmiare sul consumo delle utenze domestiche ma anche, e soprattutto, salvaguardare l’ambiente.

Cos’è un impianto fotovoltaico

pannelli solari

Ridurre le emissioni di CO2, che rappresentano la causa principale del cosiddetto “effetto serra” e, quindi, anche del cambiamento climatico, è una causa imperante a livello globale. Nello specifico, l’obiettivo dell’Ue è quello di dimezzare le emissioni di anidride carbonica entro il 2030 fino a raggiungere la neutralità climatica nel 2050.

Al riguardo, il fotovoltaico rappresenta una valida alternativa ai combustibili fossili attualmente in uso (petrolio, gas e carbone) e una soluzione per ridurre la dispersione di CO2 nell’ambiente. Esso sfrutta, infatti, una fonte rinnovabile e inestinguibile: il sole.

Pertanto, un impianto fotovoltaico è un sistema in grado di convertire l’energia solare in elettricità, mediante degli appositi pannelli, garantendo un’efficienza di servizio durevole e costante nel tempo.

Come funziona un impianto fotovoltaico

fotovoltaico

Il meccanismo di funzionamento di un impianto fotovoltaico è molto semplice. Per facilitare la comprensione, sintetizziamo in quattro passaggi:

  • I raggi solari vengono assorbiti dai moduli fotovoltaici dei pannelli solari che, quindi, convergono le radiazioni (il calore ndr) in energia elettrica.
  • La corrente prodotta, che è continua (vuole dire che le cariche elettriche si muovono sempre nella stessa direzione e la tensione rimane immutata nel tempo), necessita di essere tramutata in alternata per poter essere utilizzata in ambito domestico. Ciò avviene mediante un inverter, per l’appunto, un convertitore.
  • L’energia, trasformata in corrente alternata, viene quindi utilizzata per l’illuminazione domestica e il funzionamento degli elettrodomestici.
  • In genere, un impianto fotovoltaico è connesso sia all’utenza finale che a una rete elettrica nazionale attraverso un contatore bidirezionale. L'energia in eccedenza viene poi invertita e, negli impianti che lo prevedono, accumulata in una batteria. In questo modo può essere utilizzata in un secondo momento.

Circa le tempistiche relative all’installazione dell’impianto, possono oscillare tra i due e i cinque mesi. Quanto ai costi, invece, l’investimento iniziale è sicuramente oneroso ma non proibitivo. Usufruendo di bonus e detrazioni fiscali, infatti, è possibile ammortizzare l’esborso. Senza contare che il risparmio in bolletta è notevole: fino all’80% in meno rispetto alle forniture tradizionali

I vantaggi per l’ambiente

Conservazione dell'ambiente

Il fotovoltaico è la soluzione ottimale per salvaguardare l’ambiente. I vantaggi derivanti dall’utilizzo delle radiazioni solari, in alternativa ai combustibili fossili, sono molteplici. In primis, serve a ridurre le emissioni di CO2 che impattano in modo disastroso sul clima e sugli ecosistemi.

Prendiamo, ad esempio, il caso degli alberi. Una pianta si nutre di anidride carbonica che, mediante il processo di fotosintesi, trasforma in molecole di glucosio e ossigeno. Non solo. Grazie alla funzione di carbon sink - letteralmente “dissipatore di carbonio” - un albero è in grado di attenuare le potenziali conseguenze dell’effetto serra. Una immissione eccessiva di CO2 rischia, però, di compromettere questa capacità con effetti devastanti per l’ambiente e verosimilmente anche per l’uomo.

Quanto alla fornitura elettrica casalinga, il ministero dell’ambiente ha rilevato che per ogni kWh vengono emessi, in media, 531 gr di anidride carbonica. Pertanto, un’utenza domestica può arrivare a produrre, solo per l’elettricità, fino a 1600 kg di CO2 all’anno: una quantità esorbitante. In tal senso, l’energia autoprodotta dagli impianti fotovoltaici limita dispersioni dannose.

L’energia fotovoltaica impatta positivamente anche sull’inquinamento chimico, in

quanto non produce né scorie né residui, e su quello termico poiché le temperature non superano mai i 60°. Insomma, puntare sulle fonti rinnovabili significa consegnare alle generazioni future un pianeta più pulito e vivibile.

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