Roma - Rabbia e tensione durante il corteo degli abitanti delle zone colpite dal terremoto: scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Sono arrivati a Roma in
5000 con i pullman, le auto private. La maggior parte esibiva bandiere nere e verdi, nero per il lutto, verde
per la speranza. È la bandiera de L’Aquila. Il senso della protesta a Roma lo ha spiegato il sindaco del
capoluogo abruzzese colpito dal terremoto il 6 aprile 2009. "Dal primo luglio - ha detto - stiamo ripagando
le tasse. Quelle che ci erano state sospese lo scorso anno le dobbiamo pagare in 60 mesi, questo vuol dire
che gli abitanti del 'cratere' pagheranno allo Stato italiano 250 milioni di tasse. È un omicidio premeditato e
per questo siamo venuti a protestare. Inoltre la ricostruzione è bloccata perché i soldi non ci sono". I
manifestanti hanno esibito inoltre cartelli contro il governo e i suoi principali esponenti. "Onna distrutta e
tassata", si leggeva su uno striscione, "Chiodi non pazzia", si leggeva su un altro.
Scontri con la polizia Ma fin dall’inizio la
tensione era percepibile. Infatti pochi minuti dopo l’arrivo del grosso della manifestazione, un gruppo di
manifestanti ha tentato di sfondare il posto di blocco delle forze di polizia tra piazza Venezia e via del Corso.
Qui un ragazzo è rimasto ferito da una manganellata. Il corpo a corpo tra manifestanti e polizia è
proseguito poi all’incrocio tra via del Corso e via di Pietra, dove le forze dell’ordine hanno allestito un altro
blocco. Alle 12,35, finalmente, anche questo posto di blocco è stato rimosso e i manifestanti sono quindi
arrivati all’imbocco di piazza Colonna sempre gridando slogan contro il Governo. Dopo una trattativa tra i manifestanti e le forze dell’ordine è stato rimosso il blocco e i manifestanti, quasi di corsa hanno cominciato a percorrere via del Corso. Al momento si contano due manifestanti feriti.
Bersani contestato "Vergogna, buffoni, ci avete lasciati soli", cosi i manifestanti dell’Aquila hanno accolto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, arrivato a piazza Colonna. I manifestanti hanno urlato che "l’opposizione ci ha abbandonato".
Di Pietro: "Rivolta sociale alle porte" "Dobbiamo organizzare la resistenza, la strada per una rivolta sociale in Italia è alle porte rispetto a un governo sordo e cieco". Così il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro che questa mattina a Roma ha incontrato alcuni cittadini abruzzesi che stanno manifestando per chiedere aiuti economici. Secondo Di Pietro oggi in Italia "non c’è un settore della società che è soddisfatto, tranne gli evasori e i malfattori".
Sfondato blocco via del Plebiscito Un gruppo di manifestanti è riuscito a sfondare il blocco di sicurezza in via del Plebiscito, la strada che porta al Palazzo Grazioli, residenza del premier Silvio Berlusconi. Numerose persone sono rimaste contuse. Le forze di Polizia si sono riorganizzate poco lontano e nei pressi della casa del premier hanno organizzato un nuovo posto di blocco. Rinforzi di carabinieri, polizia e guardia di finanza in assetto anti sommossa sono giunti rapidamente nella zona, mentre i manifestanti scandiscono slogan contro il Governo.
I manifestanti sventolano cartelli con la scritta "Più forti, meno gentili", slogan contro Berlusconi e decine di bandiere coi colori dell’Aquila. Urlano "Vergogna, vergogna". Poi i manifestanti si recano al Senato, fermati in piazza Navona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.