È morto, all'età di 91 anni, Fernando Botero Angulo, il pittore e scultore colombiano che era conosciuto per il volume che contraddistingueva le sue rappresentazioni artistiche. A dare la notizia è stato il quotidiano colombiano "El Tiempo" che ha omaggiato l'artista definendolo come "l'artista colombiano più grande di tutti i tempi".
Il Ministero della Cultura colombiano ha annunciato che il più celebre artista della loro terra è morto nella sua abitazione a Monte Carlo.
La vita
Fernando Botero nasce a Medellin, Colombia, nel 1932 e sin da bambino nutre una forte passione per l'arte e il disegno. Crescendo, rimane particolarmente influenzato dall'architettura barocca e dalle illustrazioni della Divina Commedia che saranno fondamentali per la sue rappresentazioni artistiche. La stessa città di Medellin, molto fiorente a livello commerciale ed artistico, sarà anche fonte d'ispirazione per i suoi quadri e le sue sculture. Durante l'adolescenza, ha modo di farsi notare lavorando con il giornale locale "El colombiano" realizzando vignette ed esponendo le sue prime opere in uno spazio d'arte contemporanea nella sua città natia.
Nel 1952, all'età di 20 anni, Botero vince un concorso per giovani artisti indetto dalla Biblioteca Nazionale di Bogotà e con i soldi vinti decide di partire alla volta dell'Europa e per ammirare con i suoi occhi i tesori artistici che offre il Vecchio Continente. in Italia, il giovane artista rimarrà particolarmente colpito da Giotto e dai maestri del Rinascimento, in particolare da Andrea Mantegna di cui riprodurrà alcune opere. L'interesse per la pittura italiana lo porterà a trascorrere svariati anni in Toscana, nella zona della Versilia.
La vera svolta per l'artista arriva alla fine degli anni Cinquanta quando, viaggiando tra Messico e Stati Uniti, scopre l'espressionismo astratto che lo conduce all'elaborazione della dilatazione del volume delle forme che diventerà, poi, il tratto distintivo della sua arte.
Negli anni Sessanta si concentra molto sulla scultura, mettendo da parte la pittura che riprenderà a metà degli anni Settanta, quando si trasferisce stabilmente a Pietrasanta, in Toscana, e non la abbandonerà mai più.
Lo stile
Lo stile dell'artista colombiano, per molti critici e storici dell'arte, rappresenta un unicum nel panorama artistico mondiale.
Lo scultore e pittore sudamericano ha fatto dell'abbondanza dei suoi soggetti il suo tratto distintivo, accrescendo il volume delle sue forme fino a renderle irreali e riempiendole con diversi strati di colore. Botero mediante la realizzazione delle sue opere ha voluto rappresentare un inno alla vita e, secondo lui, l'abbondanza di forme e di colore si rifà proprio a questo, oltre a trasmettere sensualità e soddisfazione. L'artista colombiano ha sempre dichiarato di avvertire il bisogno insaziabile di esplorazione dell'individuo con l'auspicio di raggiungere la perfezione nelle opere dipinte e scolpite. Botero, però, si è sempre dimostrato distaccato dai soggetti scolpiti o ritratti perché, nella sua concezione, non era possibile raggiungere ciò che è ideale indi per cui i suoi personaggi hanno sempre lo sguardo perso nel vuoto volto a significare l'assenza di dimensione morale e psicologica.
Botero ha anche specificato che, nella sua arte, le dimensioni sproporzionate e abnormi rappresentano anche i ricordi dell'infanzia trascorsa a Medellin, segnati dalla violenza che gli faceva sembrare tutto troppo grande per la sua giovane età.
Celebre è una sua dichiarazione sul rapporto con l'arte: "Nell'arte il segreto per crescere è confrontarsi.
Un'esposizione in un museo è una opportunità per confrontare un'opera con un'altra che è sempre la migliore lezione di pittura. Occorrono occhi freschi, liberi da ogni pregiudizio. Fortunatamente l'arte ha una grande dote, quella di essere inesauribile. È un processo senza fine, nel quale non si smette mai di imparare."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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