
Per gli appassionati dell’arte italiana del Dopoguerra, un’autentica chicca viene offerta a Milano dalla galleria Gracis di piazza Castello 16 dove si inaugura un’inedita mostra sul cosiddetto Gruppo Crack, sodaliizio di artisti, maestri o futuri maestri, che nel 1960 gravitavano a Roma nell’effervescente piazza del Popolo. Questi artisti erano nomi che presto sarebbero finiti nei libri di storia, vale a dire Pietro Cascella, Piero Dorazio, Gino Marotta, Fabio Mauri, Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella, Giulio Turcato e lo scrittore poeta Cesare Vivaldi. La mostra, ideata dalla galleria milanese specializzata nell’arte del Novecento, è egregiamente curata dalla storica dell’arte Laura Cherubini che, con una non facile opera di ricerca, è riuscita a recuperare le opere di quel gruppo che fu battezzato in una celebre mostra dalla Galleria “Il Canale” di Venezia nell’agosto del 1960.
Quella rara esposizione viene oggi replicata quasi integralmente nella galleria milanese, con un’operazione di indubbio spessore storico-critico. La mostra è però anche un’occasione preziosa per ammirare opere precoci e pressocchè inedite di grandi artisti celebrati dai musei e dal mercato dell’arte, come nel caso degli altorilievi di Marotta, dei grandi Riflessi di Perilli, dei Rilievi in legno di Dorazio, del “Lenzuolo di S. Rocco” di Turcato, dei “retro d’affiche” di Rotella. “L’interesse di questa mostra – dice Cherubini – riguarda soprattutto l’inedito sodalizio di un gruppo di avanguardisti che rivendicavano la propria autonomia poetica rispetto all’Informale degli anni Cinquanta ma anche rispetto all’astrattismo geometrico nascente”.
In occasione dell’esposizione è stato anche realizzato un catalogo, edito da Manfredi Maretti, in cui è inclusa anche la copia del catalogo del 1960.
Il volume è strutturato intorno a sezioni monografiche, in cui sono riprodotte le opere di ciascuno degli artisti coinvolti e, oltre alle riproduzioni a colori di tutte le opere esposte, sono contenuti e illustrati documenti e materiali d'archivio relativi alla vicenda del Gruppo Crack. “Da molto tempo volevo proporre una mostra su Crack – s crive Cherubini - i miei cari amici Fabio Mauri e Gino Marotta me ne avevano parlato tantissimo, sempre, come di un esperimento molto interessante e importante, unico nel suo genere, dove per la prima volta gli artisti si univano per diversità più che per affinità.
Così quando Luca Gracis ha accolto con entusiasmo la proposta, Francesca Tribò si è messa subito al lavoro, Francesco Guzzetti ha manifestato il suo interesse per la parte teorica, gli archivi hanno collaborato fattivamente e attivamente, sono stata molto lieta soprattutto per la conferma della bontà della proposta. Ne ho parlato con Achille Mauri, fratello di Fabio, che aveva partecipato all’impresa in qualità di editore.
Con la consueta vitalità Achille ha sposato l’impresa di fare la mostra e accompagnarla con un catalogo dove la pubblicazione dell’epoca sarebbe riapparsa in ristampa anastatica, come avevamo ipotizzato con Francesco Guzzetti, contributo importante alla conoscenza di quell’episodio. L’adesione di Manfredi Maretti ha reso possibile il nostro desiderio. Achille ricordava tutto e aveva promesso di raccontarmi tutto. Purtroppo non ha potuto farlo, ma questo catalogo è dedicato a lui”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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