I punti chiave
Siamo nel 1976, nel salotto buono della televisione italiana, sul canale principale di "mamma" Rai, quando Mike Bongiorno presenta un ospite d'eccezione: Alberto Sordi. Il grande attore romano non è soltanto un'icona del cinema, ma è un personaggio popolare che riesce a oltrepassare i limiti del piccolo e grande schermo con la sua simpatia spontanea, con la sua naturale e tracimante verve ricca di giovialità. Durante la chiacchierata tra i due gettonati volti nazionali, Mike chiede ad Alberto di raccontare la sua esperienza culinaria in casa dell'Avvocato, che nel Bel Paese significa soltanto Gianni Agnelli, il patron della Fiat e il presidente della Juventus. I più si aspetterebbero una cena luculliana, come quella dei patrizi dell'antica Roma, ma si sbaglierebbero in toto.
L'invito di Agnelli
Alberto Sordi si trova alla prima proiezione di uno dei suoi innumerevoli film, quando fa capolino sulla scena Gianni Agnelli intento a recuperare alcuni suoi amici, anch'essi presenti al cinema. Tutti sono pronti ad andarsene a mangiare qualcosa, a degustrare una prelibata cena, quando da galantuomo il torinese estende l'invito per una serata conviviale dinnanzi a una tavola imbandita anche al mattatore romano, che accetta di buon grado. Dentro allo stomaco di quest'ultimo si muove un turbine scomposto, in fondo l'Albertone nazionale non ha mai nascosto la sua voracità, tanto al cinema quanto nelle altre occasioni a favore di telecamera. La pasta per lui è più di un amore, è un patrimonio inestimabile della sua esistenza. Non a caso, la mangia ogni domenica a pranzo da tutta la vita. La carovana, dunque, muove verso la magione degli Agnelli. L'ambiente è regale, raffinato e un po' alla moda, proprio come l'Avvocato. Tutti si siedono in modo decoroso e aspettano religiosamente il giro di pietanze.
Sordi salva la serata
I piatti si riempiono, prima con una foglia di lattuga, poi è il turno del paté de foie gras. Sordi è un po' stupito e mentre sta conversando coi suoi commensali rifiuta distrattamente la portata, dicendo: "No, io l'antipasto non lo mangio". In seguito, i camerieri porgono in tavola un pezzetto di formaggio e poi - improvvisamente - la macchina mangereccia si blocca. Mentre le pance brontolano, gli ospiti di Agnelli attendono con avidità che sopraggiunga qualcosa dalla cucina, ma tutto tace. D'un tratto arrivano dei vassoi, finalmente la fame si può placare, tuttavia più si avvicinano e più la delusione galoppa prepotentemente. Là sopra ci sono soltanto dei fumanti caffè. La cena è finita.
Alberto si guarda intorno, prende un po' di coraggio, e in modo scansonato dice all'Avvocato: "Lei non mi aveva invitato a cena? Io stavo andando al ristorante, quando mi ha detto venga a casa mia...". In modo trafelato e con la sua consueta flemma, Gianni risponde: "Che desiderava? Voleva forse uno spaghetto?". "E certo che volevo uno spaghetto", ribatte Sordi. Scroscio di risate.
Agnelli richiama all'ordine la cucina e viene allestita una clamorosa spaghettata aglio, olio e peperoncino sulla quale tutti gli invitati si tuffano senza ritegno. Così Alberto Sordi ottiene quello che vuole e salva la serata a tutti, grazie alla sua spontaneità fuori dal comune.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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