Parigi impartisce una seria e dura lezione a tutti gli ambientalisti estremisti e radical-chic: grazie al plebiscito dei No al referendum proposto dal sindaco della capitale francese - con una percentuale vicina al 90% (circa 91mila abitanti) - dall'1 settembre 2023 verranno banditi tutti i 15mila monopattini elettrici pubblici presenti nella città parigina. Per quanto la consultazione fosse di carattere consultivo, la volontà emersa nettamente popolare sarà vincolante, come promesso dalle istituzioni comunali alla vigilia del voto. Una piccola ma non indifferente rivoluzione per la mobilità green che - nella metropoli francese - aveva travolto tutte le autorità locali da quando sono stati introdotti cinque anni fa. Allo stesso tempo è anche un pesantissimo schiaffo verso coloro che, anche nelle città italiane, continuano a insistere su un potenziamento degli scooter elettrici per spostarsi da una parte all’altra.
La proposta referendaria nata tutta a sinistra
"Volete continuare con i monopattini a noleggio?", era il quesito proposto dal referendum. I cittadini (esasperati) di Parigi si sono schierati in maniera chiara per il "No". Del resto le polemiche in Francia sono state infinite in questo quinquennio. Progettati inizialmente come mezzo di trasporto efficiente e poco inquinante, i residenti avevano denunciato blocco dei marciapiedi, intasamento delle strade e - più in generale - un pericolo per i pedoni causato dai monopattini elettrici. Da questo punto di vista, per esempio, la situazione di Milano non è poi così distante.
Se da un lato erano stati un vero successo per la popolazione giovane, dall'altro è vero infatti che il numero di incidenti è esploso. I monopattini elettrici (a noleggio o privati) sono stati coinvolti in 459 incidenti nel 2022, con tre morti e 426 feriti (il doppio rispetto al 2019), secondo i dati del consiglio comunale, guidato dal sindaco Anne Hidalgo, che non è esattamente una esponente di destra. "E un terzo di questi incidenti si conclude con un ricovero in ospedale", ha commentato l'assessore ai trasporti di Parigi, l'ambientalista David Belliard. Era stata proprio la prima cittadina socialista a indire questo referendum e a dirsi favorevole al loro divieto.
Parigi ha vinto contro i monopattini: e ora cosa farà l'Italia?
I media locali e i forum sui social media hanno diffuso più volte immagini video di azioni pericolose: conducenti delle mini-due ruote che violano ogni tipo di regola del traffico (più di una persona a bordo, con bambini piccoli ai comandi, saltando il semaforo rosso) erano all'ordine del giorno a Parigi. Uno degli incidenti più terribili era stato, nel giugno 2021, l'investimento fatale di Miriam, una donna di 31 anni che camminava lungo le rive della Senna e che venne investita da un mini-scooter con altre due donne a bordo (poi fuggite) mentre era in compagnia di un'amica. L'italiana, originaria di Capalbio, è morta dopo tre giorni di coma.
Il dibattito è stato accesissimo in Francia, anche a livello nazionale. Macron è voluto intervenire nella polemica locale, attraverso il ministro dei trasporti, il parigino Clement Beaune, che potrebbe candidarsi a sindaco della Capitale alle prossime elezioni comunali. Beaune aveva annunciato che era in preparazione un regolamento nazionale che prevedeva un'età minima di 14 anni (attualmente 12) per guidare un monopattino elettrico e multe di 135 euro per i trasgressori delle regole della strada. "Questo regolamento arriva in ritardo e ha misure molto blande", criticò però Belliard, che aveva sottolineato una mancanza di agenti di polizia per le questioni del traffico. Con i risultati di ieri si mette storicamente fine a un caos generato da una quasi totale assenza di regole.
Parigi è stata la prima capitale europea a farlo; e chissà che anche in Italia i tanti sindaci di sinistra delle metropoli decideranno di prendere esempio dalla lezione parigina. Forse non saranno in pochi a ricredersi e a imitare la loro omologa idolo Hidalgo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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